Uccisa dal marito perché ha l’Alzheimer

Uccisa dal marito perché ha l’Alzheimer

Due persone per bene, gentili e buone. Una coppia affiatata, benestante, una bella casa, due figli sempre presenti. Poi la malattia che cambia le carte in tavola. L’Alzheimer aggredisce lei e la vita non è più vita. Giacomo S. ha 89 anni ma non ce la fa più a vedere la moglie Flavia, 83 anni, in quelle condizioni. Vuole mettere fine allo strazio. È un gesto d’amore, il suo, dettato dallo sconforto. Chi lo conosce ne è certo. Chissà quanto gli è costato ieri, a quell’età, costretto anche lui alla sedia a rotelle, colpire la moglie con un coltello. Piano riuscito solo in parte: lei ha smesso di soffrire, lui ancora no, salvato in extremis dalla badante che viveva con loro. Voleva morire, non ce l’ha fatta. «Non mi riconosceva più e non potevo vederla soffrire», ha detto alla donna.
La tragedia familiare si consuma intorno alle 8,30 in un palazzo signorile dell’Ardeatino, in via Buonincontro. È la casa di due pensionati. Ma non è un dramma della solitudine, questo. Giacomo e Flavia li conoscono tutti nel condominio. Lui è ingegnere, dirigente della motorizzazione civile, lei era una psichiatra. «Una signora molto distinta», la descrivono i vicini. Gli inquilini hanno soltanto parole gentili per loro, anche se negli ultimi mesi non li incontravano più in giro. Sapevano che erano malati e «che il dottore era depresso perché la moglie aveva l’Alzheimer». «Uscivano poco - raccontano - e tutti e due utilizzavano carrozzelle per muoversi». In casa c’era una badante portoricana. È lei che ha impedito all’anziano di togliersi la vita con lo stesso coltello con il quale aveva colpito, nel letto, la moglie. E ha chiamato il 118. Trasportata d’urgenza al Cto la donna è morta poco dopo. «Due persone per bene», racconta una signora che abita qualche piano più su. Un dipendente del fruttivendolo sotto casa spiega che «erano clienti da 38 anni». «Persone educate - dice - penso che l’abbia fatto per disperazione». Anche la proprietaria del negozio ricorda «una famiglia eccezionale, lui un signore, compito, sempre elegante. La figlia mi pare faccia l’oncologa e il figlio sia un dipendente della Fao».

«Sono 30 anni che vivo in questo palazzo - racconta un’altra vicina - e Flavia era la signora più carina che ho conosciuto: colta, gentile, piena di vita e di interessi, fino a quando non si è ammalata e allora non è stata più la stessa». L’uomo è stato arrestato con l’accusa di uxoricidio e portato nell’infermeria di Regina Coeli.

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