da Milano
I negoziatori della Commissione europea partiranno per la Cina mercoledì prossimo. Scopo della visita: fare il punto con le autorità di Pechino sulle quote dimportazione di prodotti tessili nellUnione Europea. Gli inviati del commissario al Commercio, Peter Mandelson, sonderanno le controparti cinesi sulle possibili opzioni per dare più flessibilità al sistema ed evitare che il rapido «riempimento» delle quote per diverse categorie di prodotti e il conseguente blocco delle licenze dimportazione causino seri problemi sul mercato europeo, dove i dettaglianti rischiano di trovarsi a corto di merce. Giovedì, tra laltro, è prevista a Bruxelles anche la riunione del comitato tessile dellUe, in cui siedono gli esperti rappresentanti degli Stati membri.
Delle dieci categorie di prodotti incluse nellaccordo del 10 giugno scorso tra lUe e Pechino sul contingentamento delle importazioni, solo due - le stoffe di cotone (quota riempita al 35,20%) e tovaglie e tovaglioli (quota al 73,23%) - sembrano non dare problemi. Le quote sono invece già esaurite per maglioni, pantaloni da uomo e camicette femminili, e sono vicinissime al 100% per altre tre categorie di prodotti: magliette (99,46%), reggiseni (99,98%) e filati di lino (99,78%). I vestiti femminili hanno superato la soglia del 90% (92,60%), e a questa percentuale si stanno avvicinando anche le lenzuola (86,72%).
Lopzione più probabile, ma non lunica, sul tavolo è quella di permettere uno «sforamento» delle quote del 2005 anticipando a questanno parte delle importazioni previste per il 2006. Secondo fonti comunitarie, è abbastanza probabile che, se dalla visita degli inviati di Mandelson in Cina dovessero emergere possibili sviluppi positivi, il comitato tessile di giovedì prossimo sia rinviato a una data successiva per dare tempo alla Commissione di informare gli Stati membri e avanzare eventuali nuove proposte.
Intanto da Pechino arrivano le previsioni del ministero del Commercio estero sulla crescita dellexport: nel 2007 la Cina avrà il 31,4% del mercato tessile europeo. Le stime riguardano le dieci categorie di prodotti contemplate nei recenti accordi con lUnione Europea. Nel 2004, la quota cinese sugli stessi prodotti era del 12,4 per cento.
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