Cuba la rossa ha iniziato la lunga marcia verso l’abbattimento di quel “muro” che per oltre mezzo secolo l’ha emarginata dal resto del mondo o quasi. Dopo la mano tesa di Obama, sull’isola di Castro è sbarcata una delegazione italiana di circa 60 imprenditori, guidata dal viceministro allo sviluppo economico, Adolfo Urso, e dai vertici di Ice e Sace. Il disgelo dei rapporti diplomatici prelude a una crescita economica e sociale di Cuba anche attraverso "un dialogo che stimoli il processo di apertura di questo Paese – ha detto Urso - e poter fare nuove partnership economiche, ma anche culturali e politiche. Cuba sta per entrare in una nuova fase, dovrà aprirsi al mondo e alle imprese straniere e noi siamo qui per consentire alle imprese italiane di essere in prima fila come lo sono state quando cadde il muro de Berlino". La missione porta a casa importanti risultati: lo sblocco dei crediti maturati da Sace (510 milioni di euro), l’istituzione di una Camera di commercio Italia-Cuba e un gruppo di lavoro ministeriale per individuare le opportunità dei settori strategici allo scopo di creare nuovi business. Gli accordi sono stati sottoscritti da Urso, dal vice ministro cubano al Commercio estero, Orlando Hernandez, e dai vertici del Banco Central de Cuba.
"Abbiamo trovato la strada comune per risolvere la questione – ha aggiunto Urso - Vogliamo essere qui quando cadrà il muro dell’embargo che sbloccherà molti investimenti. In futuro, oltre che esportare più macchinari, porteremo qui anche beni consumo man mano che crescerà una borghesia cubana”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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