Varsavia insiste: no alle nozze Pekao-Bph

Il governo polacco non mette in dubbio le competenze dell’Unione europea sulla sorveglianza per le fusioni di società di dimensioni internazionali. Ma ribadisce il proprio no alle nozze tra Pekao e Bph. A dirlo è stato ieri il viceministro del Tesoro polacco Pawel Szalamacha, durante una conferenza stampa convocata per presentare il contenuto della lettera spedita ieri dal governo polacco a Bruxelles sulla questione aperta con Unicredit. Il ministro ha informato che nella lettera di Varsavia è stata di nuovo ripetuta l’opinione che la banca italiana, chiedendo la fusione tra i due istituti controllati in Polonia, avrebbe violato l’accordo di privatizzazione di Pekao firmato nel 1999, nel quale aveva preso l’impegno di non investire sul mercato polacco in istituti concorrenti. I giornali polacchi di ieri confermano che nella risposta alla lettera del commissario europeo per la Concorrenza, Neelie Kroes, inviata lunedì a Bruxelles, l’esecutivo polacco ha chiesto un incontro per poter presentare la propria opinione.

Il premier polacco Kazimierz Marcinkiewicz ha invece espresso il suo stupore per il fatto che lunedì, cioè lo stesso giorno della risposta polacca alla lettera di Kroes, sia giunta a Varsavia un’altra domanda ufficiale sulla questione da parte del commissario europeo per il Mercato interno, Charlie McCreevy.

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