Il Papa vede in udienza padre Georg: ecco cosa può accadere ora

Bergoglio ha ricevuto oggi l'ex segretario particolare del Papa emerito. Dopo gli attacchi recenti, c'è in ballo il suo futuro

Il Papa vede in udienza padre Georg: ecco cosa può accadere ora

Alla fine c'è stato l'atteso faccia a faccia. Francesco ha ricevuto oggi in udienza monsignor Georg Gänswein prima dell'udienza al corpo diplomatico accreditato presso la Sala Stampa della Santa Sede. Inevitabile un confronto dopo il contenuto delle interviste e delle anticipazioni del libro Nient'altro che la verità in cui l'arcivescovo tedesco ha raccontato la sua vita al fianco di Benedetto XVI. Ed è presumibile che dal Papa ci sia stata una richiesta di spiegazioni su quanto uscito in questi giorni. Così come è difficile pensare che non si sia parlato del futuro di Gänswein ora che l'unico compito a cui Francesco lo aveva destinato tre anni fa si è concluso con la morte di Benedetto XVI.

Il libro delle polemiche

Nel testo, scritto con il giornalista Saverio Gaeta, il segretario particolare del Papa emerito ha reso pubbliche le incomprensioni con Francesco con il quale si è ritrovato a collaborare sin dall'inizio del pontificato in qualità di prefetto della casa pontificia.

Gänswein, ad esempio, ha raccontato di quando Bergoglio nel 2016 gli negò con fermezza l'appartamento al Palazzo Apostolico originariamente destinato a chi ricopriva il suo ruolo. "L’allontanamento fisico dal Palazzo apostolico - ha scritto l'arcivescovo - rappresentò comunque il preannuncio degli sviluppi successivi".

Il prefetto dimezzato

Gli sviluppi successivi videro Gänswein messo da parte nel gennaio 2020 dopo il caso del libro scritto dal cardinale Robert Sarah e che includeva un contributo del Papa emerito. "Lei rimane prefetto, ma da domani non torni al lavoro", gli disse il Papa all'indomani del clamore provocato da quel libro a difesa del celibato sacerdotale uscito a ridosso del Sinodo sull'Amazzonia che aveva discusso l'apertura ai cosiddetti viri probati. Da quel momento Gänswein si è sentito un "prefetto dimezzato" e si è occupato soltanto di accudire il Papa emerito recentemente scomparso.
La morte di Ratzinger ha messo fine al riserbo di questi anni del suo segretario particolare che ha deciso di rivelare i retroscena del suo rapporto con Francesco ed ha svelato anche che Benedetto XVI aveva più volte provato ad intercedere per lui, senza risultato.

Le frecciate del Papa

Le esternazioni di Gänswein non devono aver fatto piacere al Papa che in questi ultimi giorni nei suoi appuntamenti pubblici si è scagliato contro "il chiacchiericcio letale" e le "false notizie". Ma hanno infastidito anche diversi alti prelati che hanno invocato il silenzio e sono costate al prefetto della casa pontificia attacchi dalla stampa.

Tuttavia, come ha detto il cardinale Leonardo Sandri in un'intervista pur precisando che le parole attribuite a Benedetto XVI nel libro del suo segretario particolare sono "cose che nessuno può dire perché io non c’ero quando ha ricevuto questi pensieri", le rivelazioni fatte dall'arcivescovo tedesco sul suo rapporto con Bergoglio "erano cose un po' risapute". In effetti, tutti hanno visto che dopo gennaio 2020 Gänswein non affiancava più Francesco nelle occasioni pubbliche ed era stato sostituito dal reggente della prefettura della casa pontificia, monsignor Leonardo Sapienza.

Il futuro di Gänswein

Sono in molti a chiedersi in questi giorni quale sarà il futuro di monsignor Gänswein dopo la morte di Ratzinger e alla luce del malessere esternato in interviste e libro. L'incontro con Francesco di oggi potrebbe essere decisivo per il ruolo al servizio della Chiesa che avrà l'ex braccio destro di Benedetto XVI. Già all'indomani della morte del Papa emerito e prima ancora che uscissero le anticipazioni del libro, nei sacri palazzi si mormorava di un futuro lontano da Roma per Gänswein magari come nunzio apostolico. Più difficile vedergli assegnata la guida di una diocesi nella sua Germania: la maggior parte dell'episcopato tedesco amava poco Ratzinger e non gradirebbe l'arrivo del suo segretario particolare. Il Papa, alle prese con il vento di scisma portato dal Cammino Sinodale, non può permettersi di inimicarsi troppo la Conferenza episcopale tedesca e la potente organizzazione dei laici. Ci sarebbe poi il precedente di don Loris Capovilla, segretario di Giovanni XXIII poi fatto cardinale da Bergoglio, che dopo la morte di Roncalli, terminato il lavoro di perito conciliare venne inviato come delegato pontificio al santuario di Loreto. Dunque, un futuro da direttore di un luogo di pellegrinaggio?

Secondo il vaticanista Fabio Marchese Ragona c'è anche la possibilità che si mantenga lo status quo.

"Nelle stanze d'Oltretevere - ha scritto su Il Giornale - si ipotizza che Francesco lascerà che tutto rimanga così com'è, senza punizioni, senza promozioni e rimozioni". La condizione di "prefetto dimezzato" nei confronti della quale Gänswein ha espresso il suo malcontento.

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