«I migliori politici per fare lobbying? Quelli della Lega nord, senza dubbio". E se lo dice Claudio Velardi, "inventore" del lobbismo in Italia, c'è da credergli. L'ex consigliere di Massimo D'Alema a Palazzo Chigi ora è un manager, a capo (insieme ad altri amici) di un'azienda, Reti Spa, che ha sviluppato nel nostro Paese un'attività che da decenni è prassi comune negli Usa e in Europa, ma che fino a poco tempo fa era praticamente sconosciuta da noi. "Diciamo anche che aver introdotto la figura del lobbista ha portato molta più trasparenza nelle relazioni istituzionali in Italia", ci spiega Velardi in un colloquio informale all'ultimo piano di Palazzo Grazioli a Roma, il quartier generale di Reti. "Perché il lobbista dichiara da subito di quali interessi, industriali o politici, è portatore in quanto professionista delle relazioni pubbliche - dice Velardi -. Ciò significa che si sgombra il campo dall'opacità che ha dominato i rapporti tra la politica e gli interessi esterni alla politica. Non che adesso non ci siano rapporti opachi...ma l'introduzione della figura del lobbista sta avendo effetti molto positivi in questo senso". Reti è la più importante azienda italiana in questo settore, tanto che a Velardi si rivolgono politici e partiti (oltre che aziende) di tutti gli schieramenti, da sinistra a destra, perché il know how delle relazioni pubbliche è trasversale. Sono stati loro a curare la campagna elettorale di Renata Polverini per le ultime regionali in Lazio, ma anche quella di De Luca (Pd) in Campania, mentre adesso si discute - ma siamo ancora nel campo dei rumors - di un incarico di consulenza per Velardi a Milano, al fianco di Letizia Moratti (che in effetti di un ricostituente per la sua immagine pubblica avrebbe proprio bisogno.). Tuttavia è proprio a cominciare dai partiti che manca la cultura delle relazioni istituzionali. «Spesso la confondono con il marketing o con la pubblicità» spiega Velardi. Per farsi un'idea di quel che dice basta pensare all'ultima campagna media del Pd, quella con Bersani in bianco e nero, in maniche di camicia, genere foto d'artista. «Una bella trovata pubblicitaria», dice il guru di Reti, «ma il messaggio qual'è? Da questo punto di vista c'è invece molto da imparare dalle campagne di Berlusconi o della Lega, bruttissime esteticamente ma molto efficaci, con slogan che colpiscono come Meno tasse per tutti o Basta soldi a Roma. Vuoi mettere?».
Insomma, neppure ai partiti sono sempre chiare le basi della comunicazione politica. Perciò servono professionisti. Anzi, la tendenza, ci conferma Velardi, punta verso la crescita di valore dell'attività di relazioni pubbliche e lobbying in Italia. Per una ragione strutturale: "Prima erano i partiti che assolvevano alla funzione di fare da intercapedine tra le decisioni pubbliche e gli interessi. Ora i partiti non esistono più, o non sono più strutturati in quel modo. Solo la Lega, come dicevo, ha un radicamento e un sistema di selezione della sua classe dirigente che ne fa un referente concreto per chi cerca di relazionarsi con la politica. Fuori da lì c'è poco. Per questo, a mio avviso, il lobbista è e sarà una professionalità sempre più centrale in Italia». E il gruppo di Velardi si è attrezzato in questa prospettiva. Reti non fa soltanto consulenza per aziende e gruppi politici, ma è diventata negli ultimi anni una scuola di formazione di nuovi lobbisti. Per questo ha creato "Running", società della Galassia Reti consacrata appunto alla formazione di questa professionalità, attraverso corsi mirati (fortemente orientati al mercato, niente professori o impostazioni accademiche, ma docenti provenienti dal mondo del lavoror) organizzati tutto l'anno. Il principio guida è quella che spiega Velardi nella "dichiarazione d'intenti" alla base di Reti. "Da una parte c'è il sistema: istituzioni lente, la politica distante, i media che si parlano addosso. Dall'altra c'è la società: le imprese che vogliono crescere, le associazioni e i gruppi di interesse, i cittadini spaesati. Due mondi, due centri di attrazione gravitazionale che si allontanano progressivamente. Realtà che non si conoscono, non si incontrano, spesso non si piacciono. Reti esiste per avvicinare questi mondi lontani e farli interagire. Con le armi della conoscenza, della comprensione, del dialogo". Per i prossimi tre mesi sono in partenza tre corsi più un progetto a Bruxelles. A Roma si terranno il corso in "Comunicazione e gestione delle relazioni istituzionali" (XXI edizione, dal 25 ottobre al 16 dicembre), poi quello per "Consigliere del gruppo parlamentare (XVII edizione, 25 ottobre-13 dicembre), e poi un innovativo corso in "New politics e New media - Creare consenso per la politica, le istituzioni, le imprese" (5 novembre-18 dicembre).
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