ROMA - Avvicinare le piccole e medie imprese italiane al venture capital per una loro più elevata patrimonializzazione e per favorire gli investimenti innovativi. È questo l'obiettivo dell'accordo di collaborazione siglato oggi tra il ministero dello Sviluppo economico e l'Aifi, l'associazione che riunisce gli operatori di private equity e venture capital. Sono state stimate in circa 7 miliardi di euro le risorse che potenzialmente i fondi di venture vapital potrebbero destinare a questo tipo di operazioni.
«L'iniziativa riconferma l'attenzione che il governo ha riservato allo sviluppo delle aziende di più piccole dimensioni, che rappresentano la quota maggiore del Sistema Italia», ha detto Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo aggiungendo che l'accordo «rappresenta l'inizio di un percorso che prevede l'affiancamento delle piccole imprese nell'utilizzo di strumenti finanziari che favoriscano la loro maggiore patrimonializzazione e incentivino gli investimenti produttivi più innovativi, in un contesto italiano eccessivamente "bancocentrico" rispetto agli altri Paesi europei».
Il principale obiettivo è promuovere presso le pmi la diffusione di uno strumento con grandi potenzialità di crescita ma oggi quasi sconosciuto e poco utilizzato nel nostro Paese, e favorire l'utilizzazione di strumenti finanziari di nuova generazione messi in essere dal ministero dello Sviluppo Economico.
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