Ma certo che sì. Ce ne fossero tante come Donatella Rettore: dirette, appassionate, sincere. Ha appena pubblicato un album, Caduta massi, che è uno schiaffo alle solite pastette piacione e che lei subito benedice così: «Sarà il mio ultimo disco». E poi parla come si dovrebbe sempre parlare, senza filtri e chissenefrega del resto. Conta il cuore. E conta anche il passato di un’artista che Lady Gaga se la sogna, una dritta per la sua via, sapete versi come «io sorrido eternamente grazie a un bisturi tagliente» o «il kobra non è un serpente, ma un pensiero frequente che diventa indecente» e frasi così che ormai sono entrate nel dizionario di tutti, anche di chi allora faceva l’offeso. Ma questa è ormai una provocazione vintage, roba da ospizio e pensare che qualcuno la crede nuova. Macché. La vera trasgressione oggi è la normalità e difatti lei, che ha 55 anni ed è più bionda della Marilyn di Warhol, vive in modo trasgressivamente normale: sveglia presto, spesa vicino a casa, buon senso e bye bye ai luoghi comuni. Dite poco.
Rettore, va bene che era stata zitta per sei anni, ma lo sa che il suo disco non ha mezze misure? Tosto come quello di un esordiente.
"Per ora è piaciuto allo zoccolo duro di chi mi segue sempre, mica pochi sa? Adesso tocca agli altri, ai nuovi. Spero".
Sì ma la «caduta massi» del titolo?
"Riguarda l’educazione e la cultura, che sono precipitati a terra. Siamo volgari e sgarbati e la cultura è quasi solo gossip".
Una volta qualcuno diceva che a essere volgare fosse lei.
"In realtà sono un’asina. Ero una figona ma non ho mai sfruttato questa caratteristica".
Non è l’unica strada. Ce ne sono altre.
"Ma se una volta mi hanno pure truffato. Cose della Rai: avevo pagato della pubblicità ma poi ho scoperto che la facevano solo su Raitre a notte fonda. Mi sono incazzata. E ho chiamato Craxi: lo sai che a tuo nome ci sono persone che chiedono tangenti? E lui: hai le prove? Certo che sì. Sono state tagliate tante teste".
Insomma ha avuto successo "solo" perché faceva belle canzoni.
"Il problema è che non so proprio fare la civetta, non ho mai imparato".
Ma questo è un discorso da vecchie signore.
"Ma va. La vecchiaia è una grave malattia e colpisce anche i giovani. Molti giovani nascono vecchi e lo canto in una canzone. Io no, non sono proprio così vecchia ".
Tutt’altro. Però è in giro dalla fine del 1976. Alla Casa Bianca c’era Jimmy Carter e Obama aveva 16 anni.
"Se è per questo, la Siae mi dice che da allora ho venduto circa 26 milioni di copie, di cui la metà di singoli. E mi sono sempre dannata l’anima per cantare. Finché non ho rischiato di andarmene".
Possibile?
"Esaurimento nervoso. Dal 1997 al 2000. Avevo degli attacchi di panico che sentivo la morte vicina. Poi mi hanno trovato una talassemia, ho avuto un’insufficienza renale, ho le piastrine di una bambina di cinque anni, dovrei essere stramorta".
Tiè.
"Invece sono qui, sto benissimo e dopo questo disco e tutti i concerti (chissà che bello quello del 16 luglio a Villa Celimontana a Roma con un’orchestra) magari farò un musical. Non sono una che va avanti per inerzia: voglio fare cose nuove".
Il suo solito pensiero frequente.
"Sono una bastian contraria".
E difatti sette anni fa ha sposato un uomo con cui stava da decenni.
"Mia madre diceva sempre che non bisogna accontentarsi. Io l’ho fatto. Ma poi ho scoperto che non avrei dovuto: Claudio è perfetto. Anche se adesso va sempre in bici, pedala anche per trecento chilometri e non è mai a casa... ".
Castelfranco Veneto.
"Sono nata a pochi passi da dov’è nato il Giorgione".
E la trasgressione?
"È la normalità. Ad esempio sono fedele da almeno vent’anni. Più trasgressiva di così".
Lady Gaga oggi è trasgressiva.
"Macché. È ultraintelligente, questo sì. Ha capito come si deve fare. Ad esempio a Roma è stata bravissima a prendere in giro i gay. Ha capito che funziona, ma non credo fosse sincera. È una furbastra".
Il nuovo che avanza.
"E pensare che negli anni Ottanta, prima di un famoso spettacolo televisivo, mi offrirono anche della cocaina".
E lei?
"Ho risposto come una bambina: non posso, ho la sinusite".
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