Sapete che esiste un'isola proibita a tutti gli esseri umani? La storia di Queimada Grande

Queimada Grande è forse l'isola più pericolosa che esiste al mondo e proprio per questo è stato proibito agli esseri umani di visitarla: ecco la sua storia

Sapete che esiste un'isola proibita a tutti gli esseri umani? La storia di Queimada Grande
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La Terra è un pianeta che offre meraviglie dietro ogni angolo: scorci da scoprire e luoghi che sembrano quasi una riproposizione del paradiso terrestro. Ma questa magnificienza non deve trarre in inganno, perché il mondo è anche un luogo dove pullulano le insidie e i luoghi che a un primo sguardo possono sembrare paradisiaci si rivelano in realtà delle vere e proprie trappole mortali. È il caso di Queimada Grande, un'isola con una superficie di appena 0.43 chilometri quadrati che sorge a circa trentacinque chilometri dalla costa di Peruíbe, agglomerato urbano che si trova nello stato di San Paolo, in Brasile. L'aspetto più particolare di quest'isola è che è assolutamente vietata agli esseri umani. Possono accedervi solo militari e ricercatori con un lasciapassare apposito del governo brasiliano ed è obbligatorio che essi portino sempre con sé un team medico altamente specializzato. Il motivo? L'isola di Queimada Grande è l'habitat del Bothrops insularis, un serpente anche noto con il nome di Ferro di lancia dorato. Si tratta di una specie di serpenti estremamente velenosi, il cui morso può portare anche alla morte. Non è un caso, dunque, che l'isola di Queimada Grande abbia ereditato l'epiteto di "isola dei serpenti".

Secondo una stima diffusa dallo Smithsonian Institute, questa isola ha la più grande concentrazione di serpenti velenosi al mondo. Le cifre diffuse si aggirano tra i 2000 e i 4000 esemplari di serpenti - appartenenti alla stessa famiglia delle vipere - che si muovono in una superficie terrestre decisamente ridotta. Fino all'inizio degli anni Venti del Novecento, l'isola era abitata da un piccolo gruppo di persone che avevano il compito di far funzionare un faro che sorgeva in quell'area. Ma secondo la tradizione tramandata dai locali brasiliani, i guardiani del faro e le loro rispettive famiglie hanno perso la vita proprio a causa del morso di questi serpenti che possono uccidere in un lasso di tempo che non arriva nemmeno a sfiorare l'ora. Qualcun altro racconta di un povero pescatore che sondò la riva dell'isola alla ricerca di banale, salvo poi essere ritrovato morto solo giorni dopo, in un lago di sangue e con i serpenti che banchettavano su ciò che rimaneva del corpo.

Secondo la leggenda, la presenza dei serpenti sull'isola è legata a un'azione umana: le dicerie, infatti, raccontano che dei pirati abbiano portato tutti i serpenti sull'isola per difendere un misterioso tesoro, quasi come se si trattasse di una rilettura de L'isola del tesoro di Stevenson. Tuttavia le ragioni scientifiche di queste presenze velenoso sono molto più semplici e meno avventurose. Come si legge su Focus, circa 11.000 anni fa i livelli del mare salirono abbastanza da isolare l'isola di Queimada Granda dalla terraferma brasiliana, causando da una parte l'isolamento dei serpenti che si trovavano già sull'isola e dall'altra l'evoluzione della specie che già popolava l'area, portando alla nascita di una specie di serpenti diversi da quelli che si possono trovare invece sulla terraferma.

Secondo alcune stime, sull'isola di Queimada Grande c'è un serpente per ogni metro quadrato: il che rende l'isola inavvicinabile per gli esseri umani, anche se il governo brasiliano non avesse avuto l'accortezza di porre un divieto.

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