Vinadio, le Alpi diventano opera d’arte «en plein air»

Aperto nel Cuneese un museo «vivo», un intreccio di percorsi multimediali per riscoprire la ricchezza delle vette tra immagini, suoni e animazioni

Il multimediale va sempre più forte, soprattutto in montagna, dove i forti si contano numerosi e la montagna, da qualche anno, ha trovato un privilegiato parterre per comunicare il suo immaginario. Dall’alpinismo alla civiltà alpigiana, dalla flora alla fauna, dalla rielaborazione artistica fino ai nuovi volti del turismo eco-culturale di questo scampolo di XXI secolo.
Così, dopo l’apertura nel 2006 di un museo della montagna nel valdostanto Forte di Bard, è stato ieri inaugurato un altro spazio espositivo in un altro forte, nel Cuneese, a Vinadio. Tutti casi in cui emerge un modo inedito di rappresentare la montagna. Non più il museo con l’oggetto sotto teca ma l’immagine sonora, tridimensionale e intangibile.
Nell’ottocentesco Forte di Vinadio in Valle Stura di Demonte, provincia di Cuneo, apre dunque i battenti Montagna in movimento, un intreccio di percorsi multimediali ambientati nelle Alpi meridionali. Il percorso espositivo di Montagna in movimento può contare su circa 40 videoambientazioni interattive e sincronizzate e 60 programmi video, allestiti da «Studio Azzurro» e articolati in sei diverse aree tematiche: Introduzione; Le Alpi al centro; Ambiente e territorio; L’uomo e le Alpi; Crisi di una civiltà; le frontiere del futuro. Alcuni leggii elettronici, dislocati lungo il percorso, consentono interessanti approfondimenti dei temi trattati: basta sfiorare le pagine virtuali per congelare le immagini depositate sulle superfici. Così, gesto dopo gesto, il visitatore viene coinvolto nel racconto.
Costruito in soli 11 anni, dall’agosto del 1834 al 1847, con il coinvolgimento di ben 4000 operai, provenienti per la maggior parte dal Biellese e dal Bergamasco, il Forte di Vinadio fiancheggia a ponente l’omonimo paese e ha una lunghezza di circa 1200 metri. Il percorso, che si snoda su tre livelli di camminamento, è di circa 10 km ed è suddiviso in tre fronti: Forte superiore, Forte d’attacco e Forte inferiore. Tuttora di proprietà del Demanio militare, è concesso in uso al Comune di Vinadio che, dal 2001, ne ha affidato la gestione all’associazione «Marcovaldo».
Ora l’installazione multimediale, che fa di Vinadio un’opera d’arte en plein air, durerà fino ad ottobre quando, con l’arrivo della stagione fredda, verrà dismessa per riprendere a tarda primavera del 2008. Un progetto permanente, dunque, ma stagionale e dinamico.
Non a caso, scrive Enrico Camanni nel catalogo, «la parola che nelle intenzioni dei progettisti dà forma e senso all’esposizione permanente di Vinadio è movimento, in opposizione al vecchio luogo comune delle Alpi statiche e ripiegate su se stesse, massima espressione - come scriveva Dino Buzzati - della suprema quiete.

D’altra parte lo stereotipo della montagna isolata e chiusa è smentito dalla storia, che ha visto le Alpi dare vita, in epoche diverse, a veri e propri nodi di scambio, crocevia di innovazione, crogiuoli di tecniche e di idee, punti di arrivo e punti di partenza».

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