Violazione urbanistica: cinque assoluzioni

Un palazzo di 14 piani costruito "in assenza di un valido titolo" sequestrato nel gennaio del 2009. La Cassazione lo scorso anno ha annullato il provvedimento. Oggi la sentenza: il fatto non sussiste. L’avvocato De Santis: "50 operai sono rimasti senza lavoro"

Milano - Accusate di violazione della legge urbanistica per un palazzo che la Im.Co, l’immobiliare costruzioni del gruppo Ligresti sta costruendo nel quartiere isola, tra via Confalonieri e via De Castilla, cinque persone sono state assolte oggi dal tribunale di Milano perchè il fatto non sussiste.

L'edificio Lo ha deciso il giudice monocratico della X sezione penale Paolo Torti, al termine del processo che ha visto imputati il direttore dei lavori, il progettista, il responsabile e due dipendenti della società costruttrice accusati di avere realizzato un palazzo di 14 piani fuori terra e altri tre interrati tra via Confalonieri e via De Castilla "in assenza di un valido titolo - si legge nel capo di imputazione -, stante l’illegittimità sia del permesso a costruire del 30/10/2006 che della successiva variante edilizia" del 29/6/2007.

I lavori L’immobile venne sequestrato dal gip Anna Zamagni alla fine di gennaio del 2009 su richiesta dei pm Paola Pirotta e Frank Di Maio. La Cassazione nel luglio dello scorso anno annullò il provvedimento con cui il tribunale del riesame aveva confermato il sequestro preventivo disposto dal giudice e pertanto ripresero i lavori.

L’edificio non è ancora terminato. L’avvocato Giuseppe De Santis della direzione legale del gruppo dopo la lettura del dispositivo di assoluzione ha osservato che "per la chiusura del cantiere 50 operai sono rimasti senza lavoro".

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