Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte in Europa per i ragazzi fra i 5 e i 13 anni. Ogni anno sulle strade perdono la vita 12 mila minorenni, 5 mila dei quali bambini. Lo evidenzia una recente indagine internazionale svelando che il 40 per cento dei piccoli nel nostro continente viaggia senza seggiolino e più della metà in modo inadeguato, con dispositivi non omologati, montati in maniera sbagliata o di dimensioni non idonee.
A lanciare l'allarme ieri è stata la Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, che ha chiesto leggi più severe per chi non applica cinture e seggiolini ai propri figli, troppo spesso vittime dell'incoscienza e della superficialità degli adulti al volante. L'inasprimento delle pene è legato al fatto che un minore, ben sistemato e protetto in macchina, ha il 70 per cento di probabilità in meno di avere serie conseguenze se coinvolto in uno scontro.
«Negli ultimi dieci anni nei 27 Paesi dell'Unione Europea sono morti sulle strade circa 18.500 bambini e solo nel 2007 sono stati 1.200 a perdere la vita - spiega Sandro Salvati, presidente dell'Ania, riportando i dati dello studio dell'European Transport Safety Council, l'organizzazione europea di cui la Fondazione è membro -. Il nostro Paese purtroppo non fa eccezione visto che nel 2007 abbiamo avuto ben 95 vittime con meno di 15 anni.
E se un dato positivo arriva dall'uso della cintura sui sedili anteriori - utilizzati in Italia dall'85 per cento della popolazione nel Nord, dal 67 in Centro, dal 53 nel Sud e nelle Isole - risulta invece quasi nullo l'utilizzo sui sedili posteriori. I seggiolini, invece, sembrano un scoglio insormontabile. Difficili da montare, scomodi e poco protettivi in caso di impatto laterale, rappresentano il punto debole delle auto e dei guidatori, come evidenziano anche i test condotti da Aci e da altri Automobile Club europei sui sistemi di ritenuta dei bambini. Dei 53 modelli esaminati, infatti, 7 sono stati valutati scarsi, uno appena sufficiente, 15 soddisfacenti, 28 buoni e soltanto 2 ottimi.
«Troppi automobilisti dimostrano una scarsa cultura della sicurezza anche a scapito dei propri figli - sottolinea il presidente dell'Aci, Enrico Gelpi - le istruzioni poco chiare, poi, non facilitano il montaggio e l'uso corretto dei seggiolini, compromettendone l'efficacia. Bisogna inoltre innalzare gli standard di protezione, rendendo obbligatoria la prova di impatto laterale per l'omologazione». Proprio dagli scontri laterali, infatti, arrivano i maggiori rischi.
Non si può prescindere, comunque, dall'uso del seggiolino perché cinture di sicurezza e airbag, sono pensati e progettati per gli adulti e risultano addirittura pericolosi in caso di incidente. «Un genitore su 4 - spiega l'esperto - giustifica il mancato uso del seggiolino con la scarsa propensione del bambino a stare seduto, il 22,7 per cento lo ritiene superfluo e il 18 per cento non lo giudica necessario, perché lo spostamento è di breve durata. Ciò dimostra l'assoluta urgenza di un'incisiva campagna di sensibilizzazione».
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