Voglia pazza di prestiti Ma è guerra dei sessi su come spendere i soldi

Lui, scialacquatore e un po’ fru-fru; lei, risparmiosa tanto assennata. Scusate, ma in quale film? Sì, perché la realtà è ben diversa. E per avere la prova basta fare mente locale all’ultimo «nostro» prestito in banca. Marito e moglie 8 volte su 10 decidono insieme se e come «batter cassa» presso l’istituto di credito di fiducia. E, visti i tempi di crisi, la richiesta risulta sempre più meditata e meno spinta da bisogni voluttuari. La conferma di questo trend all’insegna - diciamo così - del prestito «riflessivo» viene dall’Abi (Associazione bancaria italiana) e dall’Ufi (Unione finanziarie italiane) i cui dati non sono del tutto corrispondenti a quelli che emergono invece dall’indagine di Prestiti.it, il portale che «mette a confronto le offerte per chi ha bisogno di un prestito». Un sondaggio - quest’ultimo - che rischia di accreditare uno scenario di economia familiare piuttosto manicheo: da una parte gli uomini che «quando chiedono un prestito personale lo fanno per comprare un pc, l’ultimo gadget tecnologico o cambiare l’auto»; dall’altra le donne che «più concretamente lo fanno per pagare le rette scolastiche dei figli».
Ma le cose stanno davvero così? Secondo noi, no. Primo perché «master» e «rette scolastiche» non le decide mai un genitore solo; e secondo perché «pc, gadget tecnologico e auto» non sono più, da tempo, una prerogativa esclusivamente maschile.
Ma Prestiti.it, com’è normale che sia, difende la bontà del suo campione, sostenendo di aver «analizzato oltre un milione di richieste di prestito personale completate nell’ultimo semestre». Da cui si evince quanto segue: «In Italia, il 76,5% dei finanziamenti di questo tipo è chiesto dagli uomini che sottoscrivono un contratto medio di 18.000 euro. Mentre le donne, che rappresentano a livello nazionale il 23,5% dei sottoscrittori, chiedono mediamente una cifra inferiore: 16.000 euro». Nessuna differenza fra i sessi relativamente all’età media a cui si decide di chiedere un prestito: appena più di 40 anni per le une come per gli altri.
E veniamo alle dolenti note «sessiste»: «Se si guarda alle finalità per le quali gli uomini sottoscrivono un prestito personale, si vede chiaramente come questi siano più propensi a farlo per garantirsi dei beni materiali». Tra cui spiccano appunto «computer, telefonini e affini». Con tanto di outsider a sorpresa. Spiegano infatti gli esperti di Prestiti.it: «Si sa, gli uomini sopportano il caldo meno delle donne (ma chi l’ha detto? ndr), e a riprova di questo ecco che la quarta finalità “maschile“ è proprio l’acquisto di impianti di condizionamento (82,8%)».
Si passa quindi alla «sviolinata» per le rappresentanti del gentil sesso: «Le donne italiane sono da sempre molto più pratiche e se decidono di richiedere un prestito personale lo fanno soprattutto impiegando la somma per la formazione scolastica dei suoi figli».
Mogli, fidanzate e compagne, però, non sono solo concentrate sui loro doveri. Si sanno anche rilassare e divertire, e al terzo posto nella classifica delle finalità per le quali, percentualmente, le donne sono più numerose fra i sottoscrittori c’è quella per l’acquisto di arredamento (37,7%), la prenotazione di viaggi e vacanze (29,7%).

Dulcis in fundo una voce tipicamente in rosa ben nota agli uomini di casa: matrimoni, comunioni, battesimi e cerimonie varie (27,3%).
A quel punto andrebbero messe in preventivo anche le « spese di divorzio». Ma questa è un’altra storia...

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