Il progetto del tunnel da Rho-Pero a Linate? Alle ortiche. Questa è stata la prima, immediata, e altrettanto poco meditata reazione dei promotori referendari ai risultati della consultazione popolare di domenica scorsa. Poco meditata e sconcertante. Ma come: lamministrazione di Letizia Moratti lascia «in eredità» ai successori un progetto di largo respiro, allaltezza delle più avanzate metropoli europee, di indubbi benefici in termini di traffico, viabilità e inquinamento, qual è quello del lungo tunnel dalle aree dellExpo 2015 allaeroporto, attraverso lintera città, e proprio gli ambientalisti lo bocciano? Un vero e proprio paradosso. Verrebbe da dire che il mondo si è messo a girare alla rovescia. Ma tantè. Le reazioni, comunque, non si sono fatte attendere. Reazioni spontanee di cittadini milanesi sorpresi (per usare un eufemismo) da una simile presa di posizione.
I primi a farsi sentire sono stati gli abitanti di via Monte Ceneri e via Renato Serra, veri antesignani delle battaglie ambientaliste, che circa quarantanni fa costituirono un comitato con lobiettivo di eliminare lomonimo cavalcavia, fonte di inquinamento acustico e atmosferico. «Sono a dir poco basita - commenta incredula Daniela Benini, vicepresidente dellassociazione di quartiere, formata dagli abitanti e dai commercianti delle vie -. Se cè un piano di grande portata per abbattere linquinamento a Milano è proprio quello del tunnel previsto dalla giunta dellex sindaco Moratti, e questi lo vogliono affossare? Ma è pura follia, altro che ambientalismo! Mi creda - continua Daniela Benini -, sono decenni che combattiamo per avere una qualità della vita migliore. Passi avanti sono stati fatti, qui nel quartiere, con lintroduzione dei limiti di velocità sul cavalcavia, le cineprese e il divieto di transito ai camion, ma non basta. Il comitato era in stretto contatto con vicesindaco De Corato, che si è sempre dimostrato disponibile. Anche lex sindaco Moratti, del resto, ci aveva prospettato la possibilità di eliminare lecomostro, il cavalcavia, con il definitivo abbattimento, quando fosse stato realizzato il tunnel. E ora, invece, dobbiamo ripartire da zero? E semplicemente inaudito!».
Così ieri, senza indugio, la signora Benini, in qualità di vicepresidente del Comitato Monteceneri-Serra, ha inviato una e-mail ai promotori di «MilanoSiMuove»: Enrico Fedrighini, Marco Cappato e Edoardo Croci - che dice tra laltro: «Cosa ha di coerente la vostra richiesta (di cancellare il progetto tunnel, ndr) con quanto ha detto il sindaco Pisapia, il quale vuole rendere Milano la città più verde dEuropa, e con quello che, a chiacchiere, sostenete voi: aria più pulita e respirabile per i cittadini?». Domande assolutamente legittime, alle quali la rappresentante del Comitato Monteceneri-Serra chiede adeguate e sollecite risposte. «Ma certamente non ci accontenteremo delle parole, perchè siamo stufi di aria fritta - incalza Benini -. Lei non immagina quante ne abbiano viste e sentite: se solo ricordo che cinquantanni fa via Monte Ceneri era un bellissimo viale alberato... Ma noi siano pragmatici, abituati alle cose concrete, e la nostra battaglia la combatteremo finchè si campa. Non partiamo prevenuti nei confronti della nuova amministrazione.
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