Un week end all’insegna del caos

Fine settimana di caos annunciato. Tre cortei solo oggi. Un quarto domani. Un week-end di ordinaria follia con l’aggravante che oggi i sindacati confederali hanno indetto lo sciopero del trasporto pubblico dalle 12,30 alle 16,30: si fermeranno bus, metropolitane e ferrovie concesse. Sul fronte delle proteste si comincia alle 10, con i trattori dei coltivatori diretti del Sud che sfilano fra l’Esquilino e via dei Cerchi. Traffico in tilt, 33 linee di bus deviate. Ma è solo l’inizio. Nel pomeriggio i centri sociali organizzano un corteo “contro sgomberi, divieti, espulsioni”, che partirà alle 17 da piazza Vittorio e si concluderà a piazza Santi Apostoli, dove Action ha chiesto un incontro con il prefetto Pecoraro. Alle 18, infine, Forza Nuova sfila da Vigna Stelluti a Ponte Milvio, contro il mancato sgombero di Casilino 900. In tilt il quartiere fino a sera.
Ancora una volta il protocollo firmato il 10 marzo fa acqua. Su Roma gravano mille manifestazioni all’anno. La città è sotto assedio. Il prefetto? Autorizzazioni, percorsi, orari: dipende tutto da lui. Ma Pecoraro si limita a suggerire, a mediare, a cercare un compromesso: «Sono contrario a forzature - sostiene - Se il sindaco farà un’ordinanza? È un atto politico legittimo. Ma io spero in un accordo». Oggi intanto, chissà, forse Pecoraro incontrerà i rappresentanti dei centri sociali. Il percorso di Action non rientra fra i sei previsti dalle regole del protocollo. Quello degli agricoltori neppure. Ma la gente non ne può più.
Alemanno da tempo, invece, stringe per una soluzione. Anche a costo di ricorrere a un’ordinanza. Ieri sui cortei ha lanciato un appello al mondo sindacale: «L’idea è di firmare un impegno a non far svolgere le manifestazioni da qui fino ai primi di gennaio. Questo ci permetterà sia di riflettere meglio sul protocollo, che di affrontare e risolvere l’emergenza». Blocchiamo tutto fino alla Befana, propone il sindaco, «tranne le due manifestazioni già programmate del 15 e del 21 dicembre».
Una moratoria per le festività natalizie, insomma. Che poi significa sposare l’appello di Cesare Pambianchi, presidente di Confcommercio: «Certi cortei specie venerdì e sabato dimezzano gli incassi. I sit-in a volte ingabbiano la piazza per un’intera giornata. È assurdo». Reazioni dei sindacati? «La Uil è disponibile a confrontarsi e concludere un’intesa su un tema così delicato - risponde a stretto giro il segretario di Roma e Lazio, Luigi Scardaone - Un’ingiustificata campagna di stampa però ha fatto apparire il sindacato come il responsabile di tanti disagi. Ci auguriamo che il tempo di sospensione serva a fare chiarezza sui numeri e sui veri promotori dei cortei a Roma». «Le manifestazioni organizzate dai sindacati sono appena il 5% - puntualizza Scardaone - Le altre? Qualcuno deve avere il coraggio di far rispettare le regole, non tocca certo a noi». Un messaggio chiaro. I sindacati scelgono la via della ragionevolezza. Le responsabilità vanno cercate altrove.

Domani è un altro giorno? Roma purtroppo non è Hollywood. Domani pomeriggio si svolgerà il no Berlusconi day, da piazza della Repubblica a San Giovanni. L’Atac annuncia 30 deviazioni di bus dalle 14 alle 22. Un’altra giornata infernale.

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