Nel centro di Toronto, in Canada, appare un tunnel misterioso. Lungo all'incirca 7 metri, sufficientemente alto affinché una persona possa rimanervi in piedi, l'incredibile galleria prevede delle pareti rinforzate e l'allacciamento alla rete elettrica. Pochi gli oggetti rinvenuti all'interno, se non un rosario e una coccarda. Le autorità locali brancolano nel buio: non vi sono tracce che permettano di ricollegare la galleria al responsabile, né elementi che permettano di capire con esattezza a quale scopo potesse rispondere il rifugio improvvisato.
Il tunnel è stato scavato a poca distanza dal Canadian Tennis Centre, nei pressi della York University, dove a breve si terrà parte dei giochi panamericani. La costruzione sotterranea sarebbe stata rinvenuta da un agente di polizia che, in perlustrazione in un vicino parco, si sarebbe imbattuto in una montagnetta di terriccio sospetta. Intervenute le autorità nell'area boschiva, è stato immediatamente identificato l'ingresso al rifugio, nascosto tra la vegetazione. All'interno un minuto ambiente di circa 7 metri, sufficiente per ospitare una persona e completo di energia elettrica, generatori e pareti rinforzate con travi in legno. Nessun elemento personale ha permesso agli agenti di identificare l'improvvisato proprietario della struttura, se non un rosario e una coccarda forse collegata alle celebrazioni per i veterani di guerra.
Il sito, evidentemente realizzato da un esperto, ha lasciato basiti sia la polizia che la popolazione locale. «Non vi è nulla che possa suggerire criminalità», ha spiegato il vice capo della polizia Mark Saunders, ma il tunnel sarebbe stato costruito con «notevole complessità». «Non ho una teoria precisa», continua l'agente nel sottolineare come lo scavo sia opera di qualcuno che «chiaramente è esperto di integrità strutturale». Sebbene sia apparso sulla stampa solo in questi giorni, il tunnel sembra sia stato rinvenuto lo scorso gennaio: le autorità avrebbero già provveduto alla chiusura.
Fra gli abitanti della metropoli, tuttavia, monta una certa preoccupazione: il timore è infatti quello che il covo sia stato pensato per attività illecite o, fatto ben più grave, per progettare attacchi proprio duranti i giochi panamericani. Due possibilità che le autorità avrebbero tuttavia escluso.
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