Adesso Julian Assange piange miseria. E (indirettamente) batte cassa. "Per garantire la futura sopravvivenza dell’organizzazione - spiega il capo di WikiLeaks - siamo costretti a sospendere temporaneamente qualunque pubblicazione".
Durante una conferenza stampa al Frontline club di Londra, Assange lancia l'allarme per il futuro del sito. L’organizzazione avrebbe perso il 95 per cento dei propri fondi. "Adesso - spiega il numero uno di WikiLeaks - dobbiamo concentrarci, finanziariamente, a combattere l’embargo finanziario imposto da Visa, Mastercard e Bank of America". Per garantire la sopravvivenza del sito WikiLeaks si concentrerà, appunto, in maniera aggressiva sulla raccolta di fondi per poter combattere il blocco e i suoi fautori".
Compagnie finanziarie con sede negli Stati Uniti hanno imposto l'anno scorso l'interruzione dei trasferimenti di denaro al sito web, poco dopo la pubblicazione di 250mila documenti riservati del dipartimento di Stato americano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.