William L. Shirer, reporter di classe nell’Europa degli orrori

Nell’estate del 1933 Lloret de Mar non era ancora quell’inguardabile budello di cemento di oggi, ma un incantevole villaggio di pescatori sulla Costa Brava dove alcuni musicisti - come Andrés Segovia, di cui al mattino si udivano per le strade gli esercizi alla chitarra - si recavano in vacanza. Quell’estate, insieme a Segovia, era lì anche William L. Shirer, che molti lettori ricorderanno come celebre storico del nazismo: stessa levatura, per dire, di Joachim Fest o Raul Hilberg. Il suo Storia del Terzo Reich è da cinquant’anni un long seller Einaudi, mentre il Diario di Berlino 1934-1941 non cessa di catturare l’attenzione di tutti gli appassionati di quel periodo. Anche se, a parer nostro, il suo libro migliore, colmo di dettagli per gli amanti della letteratura, rimane La caduta della Francia, volumone di mille pagine che Einaudi dovrebbe proprio ristampare al più presto.
Che faceva, a Lloret de Mar, William Shirer? Scriveva. Tutte le mattine, dalle 8 alle 13, si forzava alla scrivania e componeva racconti, una commedia sull’India, un romanzo, un memoir, rispondeva alle lettere degli amici: questo storico saccheggiato spesso dai professori fu tutto fuorché un accademico. Tempo libero per sperimentare scritture, quell’estate, ne aveva in abbondanza. L’anno precedente gli avevano cassato la collaborazione come reporter del Chicago Tribune, per cui aveva coperto Europa, Medio Oriente e India (uno dei suoi libri più venduti è una biografia di Gandhi, di cui fu amico) e il suo ingresso nel ristretto giro dei Murrow’s Boys, avvenuto nel 1937, era ormai alle porte. Ma chi erano i Murrow’s Boys di cui presto avrebbe fatto parte? Un gruppo di giornalisti che faceva capo a Edward Murrow, manager per l’Europa della CBS, che li mise insieme per raccontare ai lettori quel segmento spazio-temporale dominato da Hitler che poi, di lì a poco, si tramutò nell’inferno della Seconda guerra mondiale. Tra di essi, Shirer fu uno di quelli che testimoniarono più intensamente. Lasciò la Germania nel 1940. Seguì il processo di Norimberga, litigò con la CBS, scrisse i saggi-capolavoro che sappiamo, e morì a Boston nel 1993.


I lettori desiderosi di conoscerlo possono approfittare della breve ma intensa biografia di Steve Wick appena uscita negli Usa: The Long Night. William L. Shirer and the Rise and Fall of the Third Reich (Palgrave Macmillan, pagg. 288, dollari 27).

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