Zaleski «saluta» Edison e ridisegna il gruppo

Le ipotesi sui nuovi obiettivi: possibile un rafforzamento in Banca Intesa o nella Mittel

Zaleski «saluta» Edison e ridisegna il gruppo

Paolo Giovanelli

da Milano

Il finanziere Romain Zaleski sta sistemando le sue partecipazioni in vista dell’Opa che Transalpina di energia lancerà a fine settembre-inizio ottobre sul flottante di Edison. Le azioni Edison, in portafoglio soprattutto alla Fincamuna (per lo 0,55%) e alla Carlo Tassara Finanziaria (Ctf) per il 15,6%, sono state infatti conferite ieri tutte alla Carlo Tassara spa «che ad oggi detiene il 17,6692% delle azioni ordinarie di Edison» dice un comunicato del gruppo. Il passaggio infragruppo dei pacchetti azionari è avvenuto al prezzo unitario di 1,8525 euro, sostanzialmente al valore unitario dell’Opa (1,86 euro) che sarà lanciata alla fine di settembre da Edf e da Aem Milano (azioniste di Transalpina), al netto delle commissioni. In totale sono passati ai blocchi oltre 572 milioni di azioni (13,8% del capitale) per poco più di un miliardo di euro.
Zaleski, oltre alla quota detenuta direttamente in Foro Buonaparte, possedeva fino a luglio il 20% di Italenergia, società che controlla il 63% di Edison. Alla fine del mese scorso il finanziere ha esercitato la sua opzione a vendere verso Edf per circa 800 milioni: di questi 445 milioni erano a garanzia di prestiti ricevuti. La plusvalenza originata dall’operazione è stata di circa 350 milioni.
Con il mese di ottobre, quindi, Zaleski avrà a disposizione una importante liquidità, sommando gli incassi della put option e dell’Opa. E il vero «indovinello» autunnale del mondo della finanza sarà quindi non se Zaleski venderà (che è scontato), ma che cosa farà dei soldi incassati. Il settimanale Plus del Sole 24 Ore, sabato scorso si è esercitato in una serie di ipotesi, tutte con qualche fondamento. Innanzi tutto c’è la possibilità che il finanziere decida di accrescere la sua quota in Banca Intesa, l’istituto di credito che più lo ha appoggiato in questi anni nelle sue scalate. Senza contare che Zaleski è da una decina d’anni socio del presidente di Intesa, Giovanni Bazoli, in Mittel. La Carlo Tassara ha già in portafoglio dal 2004 l’1,3% di Banca Intesa: ora potrebbe crescere. Come pure potrebbe crescere in Mittel. Mentre non potrebbe salire anche in Banca Lombarda (azionista di Intesa) dove ha già il 4,92%, a ridosso quindi del tetto del 5 per cento. Un altro intreccio con potenziali sviluppi è quello che vede la Carlo Tassara detenere il 6,25% della Finanziaria Valle Camonica, controllata dalla Banca Lombarda.


Zaleski, uscendo da Edison, non abbandonerà però del tutto il settore energia: la Tassara detiene infatti il 3,1% dell’Asm Brescia e il 16,66% di Multiutility, che opera nel campo energetico e che vede tra i suoi azionisti il Banco di Brescia, che fa capo a Banca Lombarda. E anche qui potrebbe muoversi. Finora, però, è sempre riuscito a spiazzare gli osservatori con mosse a sorpresa: basterà aspettare l’autunno.

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