Algol, cinque arresti per truffa aggravata Sequestrate le azioni

L’inchiesta partita dall’ex ad della compagnia aerea fallita Azzurra legato alla società di software in amministrazione controllata

Maddalena Camera

da Milano

Bufera sul gruppo Algol da tempo in amministrazione controllata. Ieri cinque persone sono state arrestate su ordine del gip di Busto Arsizio nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della società, già quotata in Piazza Affari. Gli ordini di custodia cautelare che sono per truffa pluriaggravata, bancarotta fraudolenta, emissione di fatture false, riguardano alcuni ex amministratori. Il titolo Algol è da settembre sospeso dalle contrattazioni a Piazza Affari. Al gruppo milanese la Guardia di Finanza è approdata nell’ambito di un’inchiesta che rappresenta un’emanazione di quella effettuata nella primavera scorsa sulla compagnia aerea gallaratese «Azzurra» e che si era conclusa con due arresti per truffa e bancarotta fraudolenta. Uno degli arrestati, tuttora in carcere, è Mario Palmonella, amministratore delegato di Azzurra che avrebbe fatto da tramite per la cessione nel marzo scorso da parte di Algol della sua controllata AlgolProducts alla finanziaria inglese Quarry dell’uomo d’affari Saeed Al Ayuby. E, secondo l’ex amministratore delegato di Algol Maurizio Liverani, che ha detto di non aver ricevuto ieri nessuna comunicazione giudiziaria, i problemi riguarderebbero soltanto questa società (ribattezzata nel frattempo Enif Technologies) e non Algol Spa. La Guardia di Finanza però si è presentata negli uffici dell’amministratore giudiziario di Algol, Nicolino Cavaluzzo, in piazza Borromei a Milano. Il filo che lega Algol a Enif Technologies è robusto. La ex Algol Products infatti è stata messa in mora a settembre per uno scoperto di conto corrente da 2,2 milioni che sarebbe stato garantito da Algol a cui si aggiungono altre passività che la società attribuisce ai venditori. Oggi presso la questura di Busto Arsizio è prevista alle 10,30 una conferenza stampa per chiarire i dettagli dell’operazione. La guardia di Finanza avrebbe operato anche l’arresto di un noto commercialista di Vicenza che sarebbe stato tra gli ideatori della truffa. L’operazione comunque è ancora in corso e non sono esclusi ulteriori provvedimenti restrittivi. I guai di Algol, che era stata tra le prime società italiane operanti nel settore dell’Information Technology a quotarsi in Borsa prima a Bruxelles e poi al Nuovo Mercato sono cominciati proprio nella primavera scorsa quando venne ceduta Algol Products e i revisori della Pricewaterhouse non certificarono il bilancio 2004.

Inoltre secondo una denuncia fatta dai sindaci della società esiste il sospetto che l’aumento di capitale di Algol effettuato nel dicembre 2004 sia stato effettuato prelevando risorse finanziarie da Algol Products. Ieri la Guardia di Finanza ha anche sequestrato il pacchetto azionario di Algol pari al 17% in mano a So.Bo, primo azionista della società che fa capo a un finanziere ungherese.

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