Enav, intercettazioni surreali: "Dare soldi vedere cammello"

Agli atti dell’inchiesta sulla "cricca" dei cieli ora spuntano i servizi segreti. Nelle conversazioni spiate pure un fondo milionario per pagare le multe

Enav, intercettazioni surreali:  "Dare soldi vedere cammello"

Riceviamo e Pubblichiamo:

“E’ stata ritenuta del tutto infondata l’accusa mossa a Filippo Braghieri in merito ad un suo presunto coinvolgimento nella vicenda di corruzione oil for food.

Secondo la Procura di Milano Filippo Braghieri è del tutto estraneo alla vicenda corruzione internazionale sugli aiuti umanitari. La Procura ha richiesto l’archiviazione del caso il 23 ottobre 2008 ed il procedimento penale a suo carico è stato definitivamente archiviato dal GIP di Milano nel 2009”.

Agli atti dell’inchiesta sullo scandalo Enav, come sempre ac­cade, finisce di tutto. Cose serie, meritevoli di approfondimenti in­vestigativi. E cose meno serie, che strappano al massimo un sorriso e che comunque vengono riversa­te integralmente nei faldoni. Per queste ultime saltano agli occhi al­cune intercettazioni dove traspa­re la concitazione dei protagoni­sti per chiudere affari che non si riescono a portare a casa. Senza entrare nel merito dell’appalto, la chiacchierata più eloquente è quella fra il commercialista Mar­co Iannili e Fabrizio Testa, mem­bro Cda di Enav e presidente di Tecnosky. Per le frasi utilizzate ri­manda alla famosa intercettazio­ne della procura di Bari fra Gianpi Tarantini e l’attrice Manuela Arcu­ri col famoso riferimento al «cam­mello » da vedere prima di dire sì a una successiva richiesta a sfondo sessuale.

«SE NON MI DATE MONETA...»
«I due - scrivono i carabinieri del Ros- concordano sul fatto che adesso occorre “produrre”». Le chiacchiere stanno a zero. Occor­re agire in fretta. «Con la gloria non si è mai arricchito nessuno» chiosa Iannilli. Gli ribatte Testa: «Non solo con la gloria non si è ar­ricchito nessuno, ma fondamen­talmente noi dovemo produrre e ci devono da la possibilità di pro­durre perché qui io faccio pro­prio... se non mi date moneta io non vedo cammello, fate come cazzo vi pare, così è».

SPUNTA MEZZAROMA
Interrogato il 23 luglio, sulla scia della bufera «Digint», Iannilli non si sottrae alle domande dei pm Capaldo, Bombardieri e Pas­saniti. E nel passare in rassegna i dettagli delle operazioni del su­perconsulente Cola con gli ameri­cani, il commercialista si soffer­ma sull’acquisto degli aerei C27J e sull’attività della società Cogim «che era soggetta a grosse spese personali che Cola sosteneva». Nei patti la Cogim di Filippo Bra­ghieri avrebbe dovuto prendere commesse da Selex per opere civi­­li, e in cambio si sarebbe impegna­ta «a sostenere tutte le spese per lo start up dell’Azienda e poi Cola lo avrebbe compensato col primo la­voro affidato a Selex ». Le cose, pe­rò, non vanno bene. Gli appalti non arrivano. «Dopo circa 8 mesi (...) Cola cerca un nuovo partner che sostituisce Braghieri, partner che individua in Marco Di Paolo della Cpc, che gli viene presentato da Marco Mezzaroma, che lui ave­va conosciuto attraverso Fabio Marzocca», ec Dg di Enav.

LO 007 DEL KGB MITROKHIN
Sempre parlando di Cogim, in­cidentalmente, Iannilli fa riferi­mento al costo per alcuni consu­lenti che talvolta passavano negli uffici, «come l’ammiraglio Gri­gnolo », che sta per Giuseppe Gri­gnolo, ex 007 di punta del Sismi, spuntato qua e là nel caso del dos­sier Mitrokhin e del Nigergate,

DA «PINGUINO» A «ARCHIMEDE»
Non c’è solo « er cow-boy» Tom­maso Di Lernia, detto anche il «magrebino». Nelle carte Enav i soprannomi dei protagonisti si sprecano come ai tempi della ban­da della Magliana. Lorenzo Cola, il superconsulente di Finmeccani­ca ritenuto il braccio destro del presidente Guarguaglini, col qua­l­e comunica con un telefono dedi­cato, e uomo potentissimo all’in­terno del colosso aerospaziale, è denominato anche il «generale», come racconta il presidente di Te­chnosky Fabrizio Testa, o anche «Coca Cola». L’amministratore delegato di Selex Management Sa­batino Stornelli viene chiamato il «Pinguino» (copyright Cola), in ri­ferimento al «suo modo molto im­postato di camminare ». Guargua­glini, invece, lo chiama affettuosa­mente «Archimede» perché lo ri­tiene una specie di genio.

60MILA EURO DI MULTE
È il commercialista Marco Ian­nilli a provvedere a tutti i paga­menti di Cola, spesso anticipan­do i soldi di tasca sua. Poi, di tanto in tanto, va in banca e ritira fino ad anche un milione in contanti per coprire le spese sostenute. Come i 60mila euro anticipati per il paga­mento di multe stradali. «Le ho pa­gate di recente approfittando del condono, ma risalivano ai primi anni del 2000», racconta ai magi­strati il 23 luglio 2010.

«IL CONDANNATO DI LINATE»
Nel 2006 si apre uno spazionel­l’ambito degli appalti relativi alle opere civili aeroportuali e Cola ci si butta a pesce. Subito si dà da fa­re per aprire una sede a Roma per prendere le commesse di Selex per le opere civili.

Per la sede affi­t­ta un villino che costa 11mila euro al mese e comincia ad assumere dipendenti. Come direttore gene­rale viene scelto Fabio Marzoc­ca », l’ex direttore generale Enav, «quello già condannato per l’inci­dente presso l’aer­eoporto di Lina­te del 2001 per lo scontro di due ae­rei ».

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