Grandi progetti dell'assessorato alla Famiglia. Inizative per bambini e anziani. Macché, dicono i magistrati. Un'enorme cresta per pagarsi la campagna elettorale. O ancora, lavori affidati direttamente a ditte amiche, senza l'ombra di gare d'appalto. In totale, un milione e 400 mila euro di denaro pubblico. E così l'ex assessore Mariolina Moioli va a processo con le accuse di truffa aggravata, peculato, falsità ideologica, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà nel procedimento per la scelta del contraente.
Assieme a lei sono stati rinviati giudizio tra gli altri anche Patrizio Mercadante, ex direttore del settore Minori del Comune - già condannato per turbativa d'asta e corruzione nell'inchiesta sugli appalti delle «case vacanza» destinate alle colonie dei bambini -, Diego Montrone (ex direttore musicale dell'Orchestra sinfonica della Compagnia delle opere), e Carmela Madaffari (già direttore del settore Famiglia e Politiche sociali). A.P., ex commissario straordinario della Fondazione Adolfo Pini, ha chiesto invece di patteggiare.
Moioli deve rispondere di una presunta distrazione di denaro dal fondo comunale destinato a «infanzia e adolescenza», e che invece sarebbe stato utilizzato per finanziare la propria campagna elettorale 2011, quando era candidata per la lista dell'ex sindaco Moratti. Più di 30mila euro sarebbero stati utilizzati per «pagare spot radiofonici a chiara finalità elettorale sull'emittente Radio 105», altri 100mila per una «grande festa». Denaro ufficialmente destinato al progetto «I giovani domandano, Milano risponde» presentato dalla società cooperativa Galdus, rappresentata da Montrone, e deliberato il 23 maggio 2011, nelle ultime settimane di vita della giunta Moratti, e che «Moioli e Mercadante sapevano essere inesistente». Altre somme di denaro, secondo la procura, sarebbero state distratte anche dai progetti di sostegno agli anziani: i pubblici ministeri contestano all'ex assessore anche 331mila euro che sarebbero spariti tra gennaio e luglio 2011, con i quali si sarebbero dovuti pagare la ristrutturazione e l'acquisto di arredi per appartamenti e centri socio-ricreativi per anziani. In realtà, ci sarebbe stato solo il rinnovo dei mobili, con un «enorme sovrapprezzo» pagato con il contributo di A2a, società partecipata dal Comune. Ancora, l'ex assessore è accusato di essersi appropriato in concorso con Mercadante, A.P.
e altri due imputati di poco più di 100mila euro destinati dal Comune al progetto «Uno sguardo sulla città» della Fondazione Pini, di 345mila euro che servivano per i lavori di ristrutturazione della Fattoria didattica del Parco Trotter, mentre in realtà i lavori sarebbero stati affidati direttamente a una ditta di loro conoscenti senza gara d'appalto.«Dimostreremo durante il dibattimento l'estraneità ai fatti di Mariolina Moioli, che non ha mai preso un euro», ha spiegato il suo difensore, l'avvocato Gabriele Minniti.
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