Caccia al pedofilo tra televisione, Interpol, ma soprattutto via internet. Alla fine le manette sono state tuttaltro che virtuali. La rete web lo ha tradito dopo che i carabinieri erano stati messi sulle sue tracce grazie ad una segnalazione di un telespettatore della trasmissione Rai «Chi lha visto?». Giovedì mattina di buon ora i militari dellArma di Monza hanno arrestato a Londra Gianluca Falduto, 34 anni, condannato a 6 anni e due mesi per aver abusato della figlia di circa 3 anni nel febbraio 2003 e per le ripetute minacce ai danni della moglie. La Corte di Cassazione aveva confermato definitivamente la sentenza nellottobre del 2009. Falduto era latitante da quando la sentenza era diventata definitiva. Aveva fatto perdere le proprie tracce riuscendo a ricostruirsi una vita allestero.
Era stata la moglie a denunciarlo lanciando su Internet e a «Chi lha visto?» un appello per la sua cattura: «Se qualcuno lo vede avverta la polizia o i carabinieri», aveva detto la donna. Era stata la stessa trasmissione della Rai a mettere i carabinieri sulla traccia giusta. Larresto di Falduto è avvenuto in collaborazione con Interpol e Scotland Yard. Luomo è stato rintracciato grazie a alle indagini dei militari di Monza che hanno accertato che luomo, pochi giorni prima della sentenza definitiva di condanna, aveva trovato ospitalità a Roma nellabitazione di un amico. Il sospetto poi rivelatosi cosa concreta, era che Falduto potesse trovarsi allestero, in particolare a Londra. Unipotesi avvalorata anche dalle informazioni fornite da una donna che si era rivolta alla redazione di «Chi lha visto?». Altro elemento utile alle indagini è stato il fatto che Faduto è risultato tra laltro un assiduo frequentatore della rete Internet e dei più diffusi social network come Facebook. Contatti quotidiani che hanno lasciato traccia.
Luomo era riuscito a trovare un lavoro a Londra. Faceva il reclutatore di personale, esclusivamente giovani, che incontrava nei bar di alcuni grandi alberghi londinesi, per unattività di vendita di prodotti di bellezza per conto di una multinazionale. I carabinieri dopo avere verificato la vera identità delluomo che avevano individuato lo hanno pedinato per giorni poi si sono rivolti allInterpol per poter collaborare con la polizia londinese per lesecuzione del fermo del latitante, sulla base del mandato di arresto europeo emesso dalla Procura di Monza.
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