Scagionato Di Cataldo: «Quelle foto sono false E mi hanno rovinato»

Il pm smonta le immagini delle percosse alla ex e chiede l'archiviazione per il cantante

Scagionato Di Cataldo: «Quelle foto sono false E mi hanno rovinato»

Non si guardano, si ignorano. Mesi di scontri, battaglie in Tribunale, udienze e pugnalate date per mano degli avvocati, li hanno logorati. Massimo Di Cataldo e l'ex compagna, la visual artist Anna Laura Millacci, due giorni fa si sono incontrati davanti ai giudici del Tribunale di Roma, dove erano finiti dopo che lei aveva denunciato di essere stata picchiata il 18 giugno del 2013. Il caso era scoppiato, però, solo un mese dopo, quando lei su internet aveva pubblicato alcune foto che mostravano i segni delle botte, raccontando che tali violenze le avevano procurato un aborto (tra gli scatti anche quella di un feto).

Ma per il pm Eugenio Albamonte è tutto falso. Due giorni fa, infatti, il magistrato ha chiesto l'archiviazione dall'accusa di maltrattamenti per Di Cataldo. La visual artist, dal canto suo, si è opposta. Nessuno dei due è pronto a deporre le armi, anzi entrambi le affinano. «Ha distrutto la mia carriera, la mia vita», ha spiegato il cantante, che incalza e chiede ai giudici di incriminare la Millaci per simulazione di reato e calunnia.

Dall'inizio il cantante ha sempre respinto le accuse, parlando di bugie, e dall'accusa di procurato aborto è già stato prosciolto. Per il pm, però, anche le liti e in qualche occasione gli scatti d'ira Di Cataldo, erano sporadici e comunque diluiti nei tredici anni di convivenza con la donna, madre della secondogenita. Nessuna continuazione nei maltrattamenti, quindi.

«L'aborto non è avvenuto immediatamente dopo essere stata menata, ma gradualmente e il tutto si è svolto da quel momento fino ai due giorni successivi! - aveva scritto lei pubblicamente sul suo profilo Facebook -. In modo naturale senza raschiamento. Ma certamente è stato causato della lite (schiaffi e spintoni), visto che ho cominciato ad avere delle fortissime emorragie pochi minuti dopo la fine della lite (ed anche questo è documentabile con data ed orario)». Il medico legale Costantino Ciallella, docente della Sapienza, al contrario, pur confermando i segni traumatici sulla vittima e la gravidanza interrotta alle prime settimane, aveva escluso un possibile collegamento tra schiaffi e aborto.

E ieri l'avvocato Daniele Bocciolini, che assiste il cantante, ha depositato una perizia fotografica, dove non si esclude il falso per la donna. «Non c'è compatibilità tra le tracce ematiche presenti sul volto e le riferite percosse» si legge nella conclusione dei due consulenti forensi nominati dalla difesa dell'artista. Dalla sequenza cronologica delle foto estratte dal telefonino della Millacci, poi, secondo l'avvocato, risulterebbero diversi scatti discutibili.

Appena dopo l'ora della presunta aggressione il volto di lei nelle foto era pulito e solo un'ora e mezza dopo, sempre secondo la perizia di parte, sarebbero comparse macchie di sangue. In aula infine è emerso un altro dato singolare: la sera stessa della presunta aggressione la Millacci è stata fotografata durante una festa, allegra e apparentemente priva di segni.

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