San Raffaele, quei nomi che fanno paura

San Raffaele, quei nomi che fanno paura

È una zona grigia. Un intreccio pericoloso fra personaggi che compaiono in due differenti inchieste. Una è stata condotta quattro anni fa dall’antimafia. L’altra è quella che, in questi mesi, sta scavando nei bilanci del San Raffaele. Ma hanno qualcosa in comune. Date, soldi e nomi. Ed è un’ombra che si allunga sull’ospedale fondato da don Luigi Verzè.
C’è un passaggio, nell’ordinanza di custodia cautelare con cui è finito in carcere l’ex direttore finanziario del San Raffaele Mario Valsecchi, che riporta a galla la vicenda. Ed è quello relativo alla figura di Pierino Zammarchi. Zammarchi (indagato per concorso in bancarotta) è un costruttore a cui l’ospedale ha affidato lavori per per decine di milioni di euro, attraverso le società «Diodoro» e «Metodo», e che ai pm ha raccontato il presunto sistema delle sovraffaturazioni e delle restituzioni in nero del denaro ai vertici della Fondazione. Nel 2007, mentre l’ospedale pagava consulenze e fatture considerate fittizie allo scopo di far sparire il denaro in un vortice di operazioni finanziarie, viene perquisito dagli uomini della Dia, che - si legge nelle carte - «aveva un’indagine a carico di Vincenzo Guida e altri». Chi è Vincenzo Guida? Un uomo di camorra, un boss a Milano, di cui Zammarchi è stato accusato di essere il prestanome. Il costruttore, però, è stato assolto. Ma la circostanza non viene fatta cadere dagli inquirenti.
«Dagli atti acquisiti - è scritto ancora nell’ordine di cattura firmato dal gip Vincenzo Tutinelli - risulta che il 17 maggio del 2007 sono state sottoposte a perquisizioni sia l’abitazione di Zammarchi sia gli uffici della società Diodoro srl. L’attività investigativa, per quanto finalizzata a ipotesi di reato totalmente estranee» all’inchiesta sulla bancarotta, «ha di fatto bloccato la normale operatività del rapporti fra Zammarchi, Mario Cal (l’ex vicepresidente del san Raffaele morto suicida, ndr) e Piero Daccò (intermediario in rapporti d’affari con l’ospedale, ora in carcere, ndr)». Secondo l’antimafia, il clan di camorra di Vincenzo Guida aveva intestato terreni e immobili alla Diodoro per evitare di perderli con i sequestri. La Diodoro, liquidata nel 2008, verrà sostituita nei rapporti con il San Raffaele da un’altra società, la Metodo, il cui titolare è il figlio di Zammarchi, Gianluca.

Ma Pierino Zammarchi, oltre a costruire per il San Raffaele in Italia, avrebbe anche finanziato l’avventura brasiliana dell’ospedale, inclusa quella della «Vds Export», società che - come ricostruito dalla trasmissione Report, andata in onda su Rai3 domenica scorsa - nello stato del Pernambuco ha una fazenda e terreni per la produzione di frutta esotica. Qualcosa di molto lontano dalla missione di don Verzè: «Il Signore mi ha comandato di andare, insegnare, guarire gli ammalati e pulire anche i lebbrosi».

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