
«Con 23 miliardi di euro nei prossimi dieci anni puntiamo ad assicurare al Paese un sistema affidabile, resiliente e sostenibile». Così l'amministratore delegato e direttore generale di Terna, Giuseppina Di Foggia, ha presentato il Piano di sviluppo 2025 della società a maggioranza pubblica che gestisce la rete di trasmissione elettrica. Si tratta di un incremento del 10 percento rispetto alla precedente programmazione.
Ovviamente, al centro degli interventi ci sono le infrastrutture. Entro il 2030 saranno in esercizio due collegamenti ad alto voltaggio a corrente continua come il Tyrrhenian Link (che unirà Sicilia, Campania e Sardegna e il cui completamento è previsto entro il 2028) e l'Adriatic Link (collegamento tra Abruzzo e Marche lungo circa 250 chilometri di cui 210 sottomarini e che dovrebbe entrare in esercizio nel 2029). Fra cinque anni sono attese anche altre opere di primaria importanza tra cui il Sa.Co.I.3, l'ammodernamento e potenziamento dell'attuale interconnessione tra Sardegna, Corsica e Toscana e l'Elmed, l'interconnessione tra Italia e Tunisia, finanziata dal programma comunitario Connecting Europe Facility.
Entro il 2034, inoltre, arriveranno a conclusione altre opere fondamentali tra le quali il Milano-Montalto (elettrodotto che collegherà Lazio e Lombardia), il Central Link, che prevede la ricostruzione, sul medesimo tracciato, degli elettrodotti tra Umbria e Toscana, e la Dorsale adriatica tra Foggia e Forlì. Previsto, inoltre, il raddoppio dell'interconnessione Italia-Grecia.
Si tratta di infrastrutture che non sono fini a se stesse ma che sottendono a un obiettivo preciso. Gli interventi previsti nel Piano di sviluppo 2025, infatti, consentiranno un significativo incremento della capacità di scambio di energia tra zone di mercato, raggiungendo circa 39 Gigawatt rispetto agli attuali 16 Gigawatt. Aumenterà, inoltre, la capacità di trasporto con l'estero di circa il 40% rispetto ai valori attuali. Entro il 2030, infine, si prevede una riduzione complessiva delle emissioni di CO2 fino a circa 2.000 chilotonnellate l'anno.
Nell'ultimo biennio, infatti, si è registrata una crescita delle richieste anche per gli utenti di consumo, che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale e includono, ad esempio, idata center. Come ha spiegato il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto alla presentazione, «questa è l'ossatura dell'energia nazionale e se non abbiamo l'ossatura della rete, non possiamo rispondere alla domanda di cittadini e imprese che sta crescendo in modo vertiginoso».
Il piano di Terna, non a caso, affronta il problema della saturazione della rete con il portale T.E.R.R.A. (Territorio, Reti, Rinnovabili, Accumuli), uno strumento che aiuta a pianificare dove costruire nuove infrastrutture elettriche tenendo conto del territorio, delle reti esistenti, delle fonti rinnovabili e dei sistemi di accumulo. Con T.E.R.R.A. si realizzeranno le opere in modo più efficiente, riducendo i tempi di approvazione, e si minimizzeranno i costi (non si costruiranno infrastrutture ridondanti) riducendo l'impatto ambientale. Per fare questo, Terna ha diviso il territorio italiano in 96 «microzone» e, attraverso simulazioni, individuerà le soluzioni migliori per connettere nuove fonti rinnovabili alla rete.
Con il Piano, ha sottolineato Di Foggia, Terna «risponde alle urgenti necessità che il contesto attuale impone» perché «investire nella pianificazione, nell'ammodernamento e nella digitalizzazione delle reti elettriche è essenziale per far fronte alla crescente domanda di energia e all'integrazione delle fonti rinnovabili». Gestire la transizione, ha spiegato l'ad, significa dare «avvio alla fase realizzativa delle nostre principali infrastrutture elettriche, come il Tyrrhenian Link, l'Adriatic Link e il collegamento tra Sardegna, Corsica e Toscana».
Come ha evidenziato il presidente di Terna, Igor De Biasio, è «un piano che migliora il Paese» perché si uniscono i territori aiutando tutte le comunità italiane nella
transizione. «Questo patrimonio di conoscenze nella gestione della rete è anche una leva nelle relazioni internazionali, nella costruzione di partnership con altri Paesi, come quelli del Piano Mattei», ha concluso il presidente.
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