Nuovo capitolo nella saga dei migranti tra governo e magistratura. È notizia di queste ore che il giudice Luciana Sangiovanni, presidente della sezione immigrazione del tribunale di Roma, ha emesso un decreto di sospensione dell'efficacia del diniego posto dalla commissione territoriale riguardo la richiesta di asilo di uno dei migranti che sono stati momentaneamente trasferiti in Albania. In questo modo, Sangiovanni ha voluto gli atti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea con richiesta di "trattazione urgente".
Non sfuggirà, scrive il giudice, "alla Corte la grave crisi istituzionale provocata in Italia dalle prime decisioni dei tribunali di non convalidare provvedimenti di trattenimento nelle procedure di frontiera, di cui si è avuta vasta eco non solo sui media italiani, ma anche su quelli europei e persino extra-europei e l'interesse con cui molti governi europei guardano all' 'esperimento' italiano". Nell'ordinanza si legge ancora che "le decisioni già adottate da alcuni tribunali italiani, sulle quali a tutt'oggi non è intervenuta alcuna pronuncia di legittimità o di costituzionalità, hanno rivelato aspetti critici di tale 'esperimento' e ne hanno minato l'operatività". Inoltre, il giudice ha voluto sottolineare che queste sentenze sono state "fortemente criticate dal governo tanto da suggerire l'adozione del decreto legge 158/2024, il cui contenuto innovativo è però anch'esso oggetto di quesiti pregiudiziali".
La notizia della sentenza arriva oggi a poche ore dalla nuova pronuncia di un tribunale, quello di Catania, che non ha convalidato il trattenimento di un migrante con cittadinanza egiziana proveniente da Pozzallo. Si tratta, come ha fatto notare il suo legale, della prima pronuncia in tal senso dall'adozione del decreto legge con il quale è stato assunto a norma primaria l'elenco dei Paesi sicuri, tra i quali c'è anche l'Egitto. "L'ordinanza di rinvio pregiudiziale alla CGUE ex art 267 TFUE del Tribunale di Roma riguarda una questione similare, riprende le stesse argomentazioni del Tribunale di Bologna", come ha spiegato a LaPresse l'avvocato Paolo Iafrate, legale di due dei migranti il cui trattenimento in Albania non venne convalidato.
L'ex senatore del Partito democratico, Carlo Cottarelli, è intervenuto sulla questione con una provocazione, una reductio ad absurdum che però spiega bene il concetto: "Che ci sia qualcosa di insostenibile nell'attuale
approccio all'accoglienza in Europa è chiarito da una semplice domanda: se, come ha deciso un giudice, l'Egitto non è un Paese sicuro, cosa facciamo se i suoi 105 milioni di abitanti chiedono tutti asilo in Italia?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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