La Lega attacca: "Egitto? Paese sicuro per tutti, ma non per i clandestini"

"L’Egitto è un Paese sicuro per tutti, tranne che per i clandestini", ha tuonato la Lega evidenziando che il Paese nordafricano nel 2023 ha avuto quasi 15 milioni di turisti

Il centro migranti italiani nel porto di Shengjin, in Albania
Il centro migranti italiani nel porto di Shengjin, in Albania
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“L’Egitto è una meta sempre più gettonata per le vacanze, tanto che nel 2023 ha segnato un numero record di visitatori: 14,9 milioni, di cui 850mila dall’Italia. In altre parole, l’Egitto è un Paese sicuro per tutti, tranne che per i clandestini che - secondo alcuni giudici di sinistra - non possono tornarci". È questa la posizione della Lega che arriva dopo la decisione del giudice di Catania di non convalidare il trattenimento di un egiziano.

"Pensare che, per la sinistra e l’Anm, a essere insicura dovrebbe essere l’Italia perché governata dal centrodestra. Eppure, per Pd e toghe rosse i clandestini devono rimanere tutti qui”, si legge ancora nella nota diffusa dal Carroccio. Poco prima era intervenuto anche il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini che aveva: “Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Ma - aveva sentenziato - noi non ci arrendiamo!”. Lo scontro tra la Lega e la magistratura è durato per tutto il pomeriggio con il presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm) Giuseppe Santalucia che, parlando a Bologna nel corso dell'assemblea convocata dalla giunta esecutiva sezionale Emilia Romagna contro gli attacchi ai magistrati dopo la decisione di rinviare il decreto sui paesi sicuri alla Corte europea, è intervenuto anche sul nuovo gruppo di migranti è stato preso oggi a bordo dalla nave Libra: "Noi - ha detto - non facciamo opinione sulle scelte del governo, stiamo in silenzio rispetto a tutto ciò che sta intorno alle politiche del governo e alle politiche dell'immigrazione. Interveniamo quando siamo chiamati in causa". Santalucia, poi, ha espresso la sua vicinanza ai "colleghi di Bologna" e, poi, è arrivato attacco vero e proprio nei confronti del governo e dei media che indagano sulla vita privata dei pm: "Questo scavare negli archivi per delineare la figura del magistrato cattivo, nemico del popolo o di sinistra comunista è un modo di fare che sposta totalmente l'attenzione dal provvedimento e dalle sue ragioni fondanti, alla persona".

Prontamente è arrivata la replica della Lega che, in una nota, si rivolge al presidente dell’Anm che ha rivendicato il diritto per i magistrati di svolgere il loro ruolo: "Santalucia e tanti suoi colleghi

magistrati vanno rassicurati: l’unico ostacolo all’esercizio del loro delicatissimo lavoro sembra essere la tendenza a partecipare a convegni e talk show quando sarebbe auspicabile vederli sempre di più in tribunale”.

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