Senza dubbio, la terza serata della Convention democratica di Chicago è stata tutta per Tim Walz. In pochi giorni, il governatore del Minnesota è già riuscito a conquistarsi le simpatie dell'elettorato, diventando un motore carismatico nella campagna di Harris.
Il "coach Walz" accetta la candidatura alla vicepresidenza
Esperienza militare decennale, insegnante di geografia, allenatore di football: Walz è quasi tutto per tutti. Benjamin C. Ingman, uno dei vecchi studenti del liceo di Walz, ha introdotto l'uomo che molti oratori - e a volte anche Harris - ormai chiamano “Coach Walz”. Su richiesta di Ingman, molti degli ex giocatori della sua squadra, vestiti con le loro divise bianche e rosse, sono saliti sul palco per aiutarlo a presentarsi.
Never underestimate a public school teacher. pic.twitter.com/zTSxFqH0tn
— Tim Walz (@Tim_Walz) August 22, 2024
“Siamo tutti qui stasera per una bella e semplice ragione": ha urlato Walz davanti a migliaia di delegati che hanno issato cartelli verticali con la scritta “Coach Walz” in rosso, bianco e blu. Walz ha descritto la sua educazione in Nebraska. Con una frecciata al suo omologo repubblicano, JD Vance, ha aggiunto: “Avevo 24 ragazzi nella mia classe di liceo, e nessuno di loro è andato a Yale”. Quando Walz ha parlato della difficoltà di concepire sua figlia, Hope, ha fatto un cuore con le mani e lo ha tenuto sul petto. Suo figlio, Gus, ha pianto guardando suo padre parlare e almeno una volta ha gridato: “Questo è mio padre!”.
Anche Walz sceglie il refrain della "gioia"
Anche questa notte è tornato il tema della "gioia". Nel suo discorso , il candidato dem alla vicepresidenza ha ringraziato l'arena gremita per aver “portato la gioia” in un'elezione trasformata incorso d'opera dal passo di lato di Joe Biden. Walz questa notte ha, dunque, formalmente accettato la nomination democratica alla vice presidenza degli Stati Uniti. "L'onore della mia vita", ha detto alla platea di Chicago. Dal palco più importante prima delle elezioni di novembre, Walz ha soprattutto fatto leva sulla sua carriera di insegnante. "Altri Stati mettevano al bando i libri dalle loro scuole, noi abbiamo messo al bando la fame dalle nostre", ha tuonato Walz, ricordando la legge che in Minnesota garantisce il pasto a scuola a tutti i bambini, anche a quelli che non possono permetterselo.
Nel suo intervento, il governatore del Minnesota ha ricordato la sua vicenda personale e famigliare e lanciato diverse stoccate alla coppia rivale, Trump-Vance. "I prossimi quattro anni di Trump sarebbero peggio dei primi", ha detto Walz, "i leader non passano la giornata a insultare gli altri, dobbiamo liberarci di questi personaggi". Intanto, "Mai sottovalutare un'insegnante" è diventato il suo slogan fin dalla sua prima comparsa accanto a Kamala Harris, il giorno in cui è stato scelto. "Quando lottiamo vinciamo!", così ha concluso il suo intervento. "Abbiamo la squadra vincente e segneremo il punto", ha ribadito prima di chiudere il suo discorso. E ancora, "Kamala Harris è pronta a guidare il Paese".
Un padrino d'eccezione per Walz: Bill Clinton
Ma nella notte appena trascorsa, Walz ha avuto un padrino d'eccezione: l'expresidente Bill Clinton, tornato in un luogo che conosce bene, il palco della Convenzione Nazionale Democratica, per puntare il ditoimmediatamnte contro Trump, definito un "egoista" ed elogiare Harris come concentrata sui bisogni degli americani. “Abbiamo una scelta piuttosto chiara, mi sembra. Kamala Harris, per il popolo. E l'altro ragazzo che ha dimostrato, ancor più della prima volta, che parla solo di se stesso" (me, myself and I)", ha detto Clinton.
Clinton è stato accolto da un'ovazione. All'inizio del suo intervento ha tessuto le lodi del presidente Joe Biden, ricordando che è "stato al fianco dell'Ucraina". Clinton ha sottolineato il "senso del servizio" di Biden, a cui la platea ha risposto intonando il coro "grazie Joe". "Ho compiuto due giorni fa 78 anni - ha ricordato scherzosamente - ma posso dire di sentirmi più giovane di Donald Trump", che ha la stessa età.
Le frecciatine a Trump e lo show per la classe media americana
Clinton ha tenuto continuamente il filo del confronto tra Trump e Harris, ribadendo come il primo "vuole riportare indietro", mentre l'altra "avanti". "Qui ci sono le nostre opportunità, prendiamole - ha aggiunto- qui ci sono le nostre paure e mandiamole via, qui ci sono i nostri sogni, realizziamoli". E poi ancora: "Con Trump, ogni giornata inizierebbe con "io, io, io", ma "quando Kamala Harris sarà presidente, ogni giornata inizierà con voi, voi, voi". Nella parte finale del suo intervento, l'ex presidente ha rimesso la scelta nelle mani degli elettori: "Se porterete alla vittoria sarete orgogliosi per il resto della vostra vita"
Ma nella terza serata della Convention sono andati in scena soprattutto la middle class e il sogno americano.
Oltre a Clinton e Walz, c'è stato molto altro, dall'arrivo sul palco di Stevie Wonder che ha invitato a "scegliere la gioia sulla rabbia", a quello della star televisiva Oprah Winfrey, che ha ripreso lo slogan lanciato la sera prima da Michelle Obama, il "do something". Ma i momenti più forti e simbolici sono stati quelli di Clinton e Walz, così diversi ma uniti nel parlare alla classe media, cuore d'America.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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