Indagato per un premio devoluto al suo Comune

Indagato  per un premio devoluto  al suo Comune
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Indagato per 300 euro. Spesi per partecipare, a Como nel 2021, alla premiazione del suo libro, «Doppia Zona Rossa», sulle due emergenze (sisma del 2016 e Covid) vissute da sindaco di Norcia, e rimborsati dal Comune. Ieri la Procura di Spoleto ha notificato l'avviso di conclusione indagini al primo cittadino della città umbra, Nicola Alemanno, di Forza Italia, all'assessore Giuseppina Perla (che l'aveva accompagnato nella trasferta comasca) e la dipendente amministrativa del Comune che ha liquidato il rimborso. I tre sono indagati per truffa aggravata, la dipendente per falso e il sindaco anche per peculato, avendo utilizzato per recarsi in Lombardia un'auto di proprietà dell'amministrazione.

A inguaiare il sindaco l'esposto di un gruppo consiliare di opposizione, secondo il quale quei 334 euro di rimborso richiesti per le spese di vitto e alloggio per lui e per l'assessore, e l'utilizzo dell'auto di servizio, non erano connesse al suo ruolo istituzionale. Da qui sono partite le indagini, assegnate alle fiamme gialle di Spoleto, che avrebbero confermato come sia il rimborso che l'uso dell'automobile del comune fossero relativi a «finalità private». Solo che il povero Alemanno per quel riconoscimento ha anche incassato un premio in denaro di mille euro, dunque ben superiore a quanto speso per viaggio, pernottamento e pasti. E quei soldi il sindaco non li ha intascati, ma li ha donati alla città. Il denaro, spiega lui stesso, «è stato devoluto al restauro di un quadro di San Benedetto di proprietà del Comune». Dunque a fronte del presunto danno per le casse comunali di 300 euro, la trasferta comasca avrebbe fruttato al municipio di Norcia almeno tre volte tanto. E va anche detto che quel giorno, a Como, il sindaco aveva anche incontrato il vescovo della città lariana, per ricambiare la visita fatta dal prelato a Norcia e ringraziarlo per aver donato alla città di San Benedetto una chiesa provvisoria dopo il sisma.

Spiegazioni che il sindaco, «tranquillo e fiducioso», rischia di dover ripetere in tribunale, visto che l'avviso di chiusura delle indagini preliminari di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, e che allo stato gli inquirenti ritengono che le spese di vitto e alloggio, per quanto esigue, non avessero nulla a che fare con la visita quella sì istituzionale fatta al vescovo.

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