Sarebbe la finale sognata da tutti, ma non è detto che andrà in scena. Perché se Sinner ha rispettato il pronostico cominciando le sue Finals battendo senza problemi de Minaur, altrettanto non ha fatto Alcaraz. Il quale ieri ha perso per la prima volta in carriera da Ruud: 6-1, 7-5 per il norvegese numero sette al mondo, uno che nelle ultime settimane aveva vinto poco o nulla ma che, al cospetto dello spagnolo, ha ritrovato solidità e messo a nudo i difetti dell'avversario. Troppo falloso, il ragazzo di Murcia, incapace di sfruttare cinque palle break nel primo set e rimontato dal 5-2 a proprio favore nel secondo. «Nei giorni scorsi ho avuto qualche problema di stomaco e in più, dopo una stagione così lunga e dove secondo me si gioca troppo, sono mentalmente stanco le sue parole -. Cercherò di prepararmi al meglio per le prossime due sfide». Ruud ha così fatto il botto costringendo Alcaraz a non poter più sbagliare: per passare il turno, lo spagnolo dovrà battere Rublev e Zverev, forse il giocatore più in forma in questo finale di stagione. Anche lo scorso anno, comunque, Alcaraz aveva cominciato le sue Finals con un ko, battuto proprio da Zverev: la successiva doppietta gli aveva però permesso di raggiungere la semifinale. Nulla è ancora perduto, insomma. E Torino può ancora immaginare di godersi la finale più attesa o, comunque, un incrocio tra i due che sulla carta monopolizzeranno il tennis mondiale per il prossimo decennio almeno. È la sfida cui tutti vogliono assistere e non a caso ieri dagli spalti è arrivato anche qualche fischio indirizzato allo spagnolo: non sia mai che venga eliminato prima del tempo, ecco. Chiamiamoli mugugni da innamorati del tennis, insomma. Ricordando poi anche che ci sono tornei in cui il feeling non scatta mai e chissà per quale motivo: Nadal, tanto per dire, non ha mai vinto le Finals e certo nessuno gliene può fare una colpa.
Problemi che al momento non riguardano la coppia Bolelli-Vavassori (6-2, 6-3 a Bopanna-Ebden) né Sinner. Il quale in serata, dopo avere incontrato l'ex campione olimpico Tortu, è stato premiato per avere terminato la stagione da numero uno al mondo, primo italiano di sempre: dal 10 giugno scorso il gradino più alto del podio è suo e chissà per quanto tempo lo sarà ancora.
In attesa di scendere in campo stasera per il match contro Fritz che potrebbe anche già qualificarlo per la semifinale - il Rosso ha collezionato in stagione sette titoli, inclusi i primi due Slam (Australian e US Open) della sua carriera. «Da bambino non avrei mai pensato di diventare il numero uno al mondo le sue parole -. Ci sono arrivato pian piano e non c'è posto più bello per festeggiare. Grazie a tutti, davvero».
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