
Barcellona-Inter, ed è subito 2010. Dal lato nerazzurro uno dei più bei ricordi di sempre in Champions League, mentre dall'altro uno dei peggiori per il Barcellona. Quella semifinale, vinta dagli uomini di Mourinho complessivamente 3-2 nel doppio confronto, in Catalunya brucia ancora. Anche se certo pensando alla prossima sfida qualcosa è cambiato: Intanto stavolta il ritorno sarà a San Siro, ma soprattutto non si giocherà al Camp Nou, bensì allo stadio di Montjuic, più piccolo e freddo (letteralmente, visto che è in collina). Quello che in realtà non è mai davvero cambiato è proprio il Barcellona, con i suoi giovani prodotti locali pronti a conquistare il mondo, teoricamente, avendo davanti a sé anni di potenziali trionfi. Da Messi a Lamine Yamal, da Iniesta a Gavi, da Xavi a Pedri, da Piqué a Cubarsì, più alcuni stranieri selezionati e di sicuro valore, all'epoca Ibrahimovic e oggi Lewandowski. Senza dimenticare l'allenatore, Hansi Flick, uno che in questa epoca di Triplete come obiettivo primario per ogni club di élite è già riuscito a centrare il pieno di trofei. Nel 2020 infatti con il Bayern Monaco si era portato a casa Bundesliga, Coppa di Germania e Champions League, appunto.
Questo Barcellona arriva alle semifinali del torneo con il pronostico dalla sua parte, almeno secondo le quote dei bookmakers, e con numeri che fanno impressione: 147 gol segnati in 50 partite già disputate con 4 giocatori in doppia cifra (Lewandowski, Yamal, Raphinha e Ferran Torres), un trofeo già in tasca come la Supercoppa di Spagna, la finale di Coppa del Re da giocare contro un Real Madrid in crisi e la vetta del campionato. Insomma, si sta profilando quantomeno un "tripletino" in ambito locale che attende la ciliegina sulla torta della Champions.
Ci riusciranno i catalani dopo lo spavento ai quarti contro il Borussia Dortmund, capace di segnare 3 gol al Barça nel ritorno? La retroguardia blaugrana non scoppia di salute e in generale non è esattamente ermetica visto che ha subito 13 gol in trasferta in Champions League, anche 4 in un colpo solo dal Benfica. Non mancano nemmeno i casi spinosi come l'assenza probabile del terzino sinistro titolare Balde, almeno per la gara d'andata con l'Inter, e un dualismo in porta tra Szczesny che sta tirando la carretta da mesi ma a Dortmund è stato disastroso e un Ter Stegen che sta rientrando dopo un lungo infortunio e vorrebbe riprendersi la maglia da titolare.
In generale la gioventù e la freschezza che stanno accompagnando la squadra in stagione rischiano di appannarsi contro un'Inter esperta e smaliziata. Perché il 2010 non si ripeta non basta solo il cambio dello stadio e l'andata in casa.
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