I Friedkin e una gestione "schizofrenica". Ora sono pronti a richiamare De Rossi

Monza decisiva per il futuro di Juric: il ritorno di DDR sarebbe facilitato dal contratto e dall'addio della "nemica" Souloukou

I Friedkin e una gestione "schizofrenica". Ora sono pronti a richiamare De Rossi
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In una Roma giovane e performante (parole del ds Ghisolfi) contano i risultati. Costati - così pare - la panchina dopo appena quattro gare senza vittorie (e un contratto triennale da tre milioni firmato a giugno che dava l'idea di un progetto a lungo termine) alla «leggenda» Daniele De Rossi. Ma a Trigoria sarebbero pronti a un clamoroso dietrofront, visto che l'arrivo di Juric non ha portato la sterzata attesa dai Friedkin. Una decisione che non sorprenderebbe, vista la «schizofrenia» di una dirigenza americana che si affida ad algoritmi e call con il quartier generale giallorosso per la gestione del club. Nessun percorso tracciato, la crisi infinita di una Roma degli equivoci tattici e tecnici legati a un mercato discutibile, l'assenza di figure che si interfaccino tra i calciatori e la società.

Insomma, tanta improvvisazione. E a furor di popolo, con una contestazione dei tifosi che non accenna a placarsi, potrebbe essere richiamato l'ex Capitan Futuro, promosso allenatore come «parafulmine» - Totti dixit - al posto di Mourinho e poi scaricato senza motivo. Ma ora quel contratto in essere e l'addio della Ceo Lina Souloukou, che dopo la sconfitta con l'Empoli chiese la testa dell'allenatore romano, sono fattori che spingono verso il reintegro.

Juric aveva iniziato bene vincendo subito 3-0 con l'Udinese, poi ha sconfitto a fatica il Venezia con il portiere Svilar migliore in campo, esattamente come giovedì in casa dell'Elfsborg nella sfida europea che ha segnato un netto passo indietro dei giallorossi. La difesa d'ufficio dell'allenatore croato («ho visto cose buone», le sue parole dopo la gara in Svezia, «fatti più passi avanti di quanto mi aspettassi», così ieri alla vigilia di quella di campionato) non ha convinto nessuno, forse neppure i Friedkin. la squadra pare aver già «rigettato» il nuovo tecnico: lo testimoniano le parole di capitan Pellegrini, che ha detto come i giocatori non volessero l'esonero di De Rossi.

Ed ecco profilarsi all'orizzonte il ritorno della «leggenda», rinfrancata dal viaggio tra i ghiacci dell'Islanda con la moglie. Tra il primo e il secondo tempo della gara col Venezia (la Roma era sotto di un gol e stava soffrendo gli avversari) qualcuno già immaginava questa soluzione. La gara di Monza di oggi - definita da Juric «la finale di un mini ciclo» e nella quale mancherà Dybala per un fastidio in allenamento - potrebbe essere decisiva: in caso di ko (i brianzoli sono l'unica squadra di A senza successi dopo sei turni) ma forse anche se arriverà un pari, il destino del croato rischia di essere segnato dopo appena tre settimane.

Sembra un film già visto con Mourinho che dopo un pesante 4-1 a Genova la scorsa stagione (4 punti in 5 gare) fu sul punto di essere esonerato. Evento che accadde tre mesi dopo.

Stavolta il controribaltone potrebbe andare in scena subito, considerando che la stagione è ancora lunga e nulla è perduto. E la sosta per le nazionali, diventato un crocevia per gli allenatori in difficoltà, potrebbe agevolare tutti.

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