Un venerdì nero per i pendolari che si muovono in bus, tram e metro. A rendere difficile la vita per i viaggiatori è lo sciopero nazionale di 24 ore indetto dai sindacati, con tanto di manifestazione a Roma davanti al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Non subirà alcuna variazione, invece, il traffico sulla rete ferroviaria, con i dipendenti di Trenitalia, Italo e Trenord che non hanno aderito alla protesta. A proclamare unitariamente lo sciopero sono state le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna "per il rinnovo del contratto nazionale (scaduto il 31 dicembre del 2023, ndr), per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro".
No alle fasce di garanzia
Ciò che preoccupa maggiormente i pendolari sono le fasce di garanzia, che non saranno previste. Verranno assicurati solo alcuni servizi essenziali dall'inizio del servizio diurno fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20. "A differenza dei precedenti scioperi — è scritto nella nota dei sindacati — non si prevede, nel rispetto della legge 146 che regolamenta il diritto di sciopero e una volta sola nell'ambito della vertenza di rinnovo di un contratto nazionale, la garanzia totale del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori ma sarà garantito, durante le fasce orarie previste a livello locale, l'utilizzo del 30% del personale viaggiante e inoltre i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti come collegamenti con porti e aeroporti, nonché quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne ed elementari".
Garantiti i servizi minimi
Il Garante degli scioperi ha, quindi, preteso che fossero garantiti i servizi minimi di trasporto. Il Corriere della Sera ha pubblicato una tabella in cui sono esplicitati i servizi minimi fatti salvi nelle maggiori città:
- a Milano: metro e alcune linee di superficie ci saranno solo da inizio servizio alle 8.45 e dalle 15 alle 18;
- a Roma garantite sia le linee A e B della metro sia alcune linee di superficie da inizio servizio fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20;
- a Torino garantite alcune corse bus e alcune linee della metro dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15;
- a Genova garantiti alcuni bus nelle due fasce orarie dalle 6 alle 9 e dalle 17.30 alle 20.30;
- a Bologna il servizio sarà ridotto da inizio servizio fino alle 8.30 e dalle 16.30 alle 19.30
- a Firenze alcune corse garantite nelle fasce orarie tra le 4.15 e le 8.14 e tra le 12.30 e le 14.29;
- a Napoli servizio limitato di bus nelle fasce oraria dalle 6.30 fino alle 9.30 e dalle 17 fino alle 20;
- a Bari bus garantiti solo in forma ridotta tra le 5.30 e le 8.30 e tra le 12.30 e le 15,30:
- a Cagliari servizio di bus solo parzialmente garantito in tre fasce orarie dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12.45 alle 14.45 e dalle 18.30 alle 20.30;
- a Palermo garantito un numero ridotto di corse di alcune linee di bus dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 17.30-20.30.
Roma bloccata
A Roma si sono registrati seri disagi per i pendolari che cercavano di raggiungere i luoghi di lavoro con i mezzi del trasporto pubblico. A Piazza Venezia, intorno alle 9, le fermate dei bus erano deserte a causa dei mezzi fuori servizio. Per lo più in giro ci sono turisti e visitatori."Siamo arrivati oggi a Roma da Dublino, dove viviamo, ma non ci aspettavamo tutti questi disagi. Stiamo aspettando un autobus che ci porti all'hotel dove pernotteremo, da almeno mezz'ora", hanno raccontato Mary e Max, carichi di valigie alla fermata di Largo Chigi. Su via Nazionale le persone controllano continuamente le app dei trasporti sul cellulare, per verificare l'arrivo del proprio bus. "Non comprendo i motivi dello sciopero di oggi - si lamenta Giada, studentessa - vorrei solo riuscire ad arrivare a lezione, non è possibile che a Roma si paralizzi tutto. A questo punto mi conveniva andare a piedi". A essere immobilizzata anche la stazione Termini, con decine di persone alle fermate dei bus. Tutte le linee della metropolitana sono attualmente non in funzione. Questo include le linee A, B, B1 e C, insieme alla linea Termini-Centocelle. I cittadini stanno fronteggiando notevoli disagi per spostamenti, a seguito di questa decisione che ha avuto un impatto immediato sulla mobilità nella capitale.
Pochi taxi a Napoli
Anche il trasporto pubblico di Napoli è fermo. In città girano pochi taxi, mentre il traffico blocca il centro cittadino. È lo scenario attuale nel capoluogo campano, a causa dello sciopero nazionale. A Napoli, il servizio pubblico ripartirà solo dopo le ore 17. Ora sono ferme la linea 1 e la linea 6 della metro, la linea 6, le Funicolari Centrale, Montesanto e Mergellina. Per quanto riguarda la Linea 1, la prima corsa da Policlinico è prevista alle 17.05, l'ultima alle 19.45. La prima corsa da Garibaldi alle ore 17.40, l'ultima alle 20. I treni fermano solo nelle stazioni Policlinico, Rione Alto, Municipio e Garibaldi. Funicolare Centrale e Montesanto garantiranno il servizio dalle 17 alle 19.50. È sospesa invece la Funicolare di Mergellina. Le linee bus garantite, dalle ore 17 alle 20, sono Alibus, 116, 130, 151, 175, 196, 254, 412, 421, R2 e R5. È fermo anche il servizio Eav, ma il blocco del trasporto pubblico non ha comportato, almeno per il momento, il ricorso ai taxi. Problemi a Milano dove sono state chiuse quattro linee della metropolitana.
I motivi della protesta
Le organizzazioni sindacali si lamentano dello stato di abbandono in cui versa l'intero settore dei trasporti pubblici. In particolare si protesta per i finanziamenti previsti nella Legge di Bilancio, considerati assolutamente insufficienti."Il fondo ha subito un taglio di miliardo e mezzo di euro - ha dichiarato al quotidiano di via Solferino Stefano Malorgio, segretario generale Filt Cgil - ed è chiaro che 120 milioni non servono a recuperare questo gap".
"Non si può fermare l'Italia"
"Sto seguendo minuto per minuto. Mi spiace che chi dice di rappresentare lavoratori e lavoratrici stia danneggiando milioni di loro colleghi, perchè il diritto allo sciopero nessuno lo mette in discussione, però non puoi bloccare l'Italia senza garantire le fasce di garanzia". A parlare è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine del sopralluogo al cantiere per la realizzazione della galleria della Guinza, che unirà Umbria e Marche, tra San Giustino e Mercatello sul Metauro. "Chi ha un'urgenza oggi? Chi ha un appuntamento imperdibile? Chi ha un esame universitario? Mi sembra un comportamento assolutamente scorretto. Giusto rivendicare più salari e più sicurezza, è un tema su cui sto lavorando personalmente, però fare scioperi selvaggi lasciando a piedi milioni di italiani non solo non risolve i problemi ma ne crea altri", ha aggiunto.
Cgil sconcertante
"Troppi italiani, oggi, sono in difficoltà perchè la sconcertante Cgil inneggia alla rivolta sociale guardacaso di venerdì". Così fonti del Mit. Le stesse fonti hanno aggiunto: "Sul fronte del contrasto alla criminalità, con particolare riferimento a stazioni e treni, il Mit è in prima linea come testimoniato dagli investimenti e dai risultati di Fs Security".
Tavolo Mit
Intanto, il segretario nazionale della Uiltrasporti Roberto Napoleoni, uscendo dal confronto al ministero dei Trasporti, ha fatto sapere: "Il Mit ha preso l'impegno e ha già convocato un tavolo di confronto alla presenza anche del Mef e del ministero del Lavoro per verificare la situazione del settore e avviare una discussione a 360 gradi su una riforma del trasporto pubblico locale, partendo anche dalla questione del rinnovo
contrattuale". Poi ha continuato: "Noi come organizzazioni sindacali verificheremo che gli impegni presi siano portati a termine con soluzioni concrete e non attraverso uno scaricabarile tra istituzioni e aziende".
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