11:11, è l'ora del mezcal "giapponese"

Chi ha visitato un palenque, la distilleria artigianale tipica dello Stato messicano di Oaxaca, sa che non c'è nulla di più ruspante, rurale e popolare del mezcal. I muli che muovono la macina di pietra, l'odore pungente di fermentazione, la polvere. Eppure, il distillato più ancestrale può trasformarsi nell'ambrosia più lussuosa, perché «market is king».

Mezcal Contraluz, distribuito in Italia da «1492 Coloniale group», appartiene al settore «ultra-premium», cioè distillati dal packaging ricercato, di altissima qualità e che fanno status symbol. A produrlo è la distilleria messicana Casa Lumbre, la prima a ottenere un mezcal bianco nonostante 6 mesi di invecchiamento. Filtrandolo con carboni attivi, si mantengono la trasparenza - da cui il nome Contraluz - e la «croccantezza» del distillato fresco (joven), alle quali si aggiunge la struttura di quello maturato in legno (reposado).

Ecco, se il «Contraluz cristalino» è una chicca, il «Contraluz 11:11» arriva a vette di ricercatezza inesplorate. Si tratta di un'edizione limitata in cui il mezcal di varietà Espadin già sottoposto a filtrazione viene ulteriormente affinato per 11 mesi e 11 giorni in introvabili botti di ciliegio giapponese sakura.

Il risultato è un mezcal unico, come speciale è l'orario palindromo delle 11:11 che dà il nome all'imbottigliamento: un orario che è simbolo di armonia e buon auspicio. Il colore, tutt'altro che cristallino in questo caso, è un oro rosa che richiama i fiori di ciliegio. I quali esplodono al naso, tra sensazioni floreali e frutta rossa che si fondono con l'affumicatura vegetale dell'agave cotta, con marzapane, cioccolato al latte e amarena. Al palato è un inebriante mix ben riuscito di fumo e dolcezza, con miele e vaniglia che si alternano a frutta disidratata e cacao. Una bevuta riflessiva, da meditazione direbbero gli esperti.

Un'esperienza elitaria (anche nel prezzo) quanto la splendida bottiglia nera che ricorda le pigne di agave appunto. Unico piccolo rammarico: chissà come sarebbe stato a una gradazione un filo più alta.

Mezcal Contraluz «11:11», 36%, 211 euro