Ecco perchè Ratzinger scelse di chiamarsi Benedetto

Vent'anni fa l'elezione al soglio di Pietro del teologo tedesco che volle chiamarsi come il santo da Norcia per..

Ecco perchè Ratzinger scelse di chiamarsi Benedetto
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Quello di Benedetto XVI è stato un pontificato che si è concluso destando stupore, così come si era aperto stupendo. Infatti, non appena eletto il 19 aprile di vent'anni fa, Ratzinger alla canonica richiesta "Quo nomine vis vocari?" (Come vuoi essere chiamato?) rispose "Vocabor Benedictus" ovvero "mi chiamerò Benedetto". Una scelta inaspettata che mancava dal 1922 e rompeva la tradizione dei Papi conciliari che avevano sempre preferito Giovanni e/o Paolo.

La sorpresa dei cardinali

Il cardinal Christoph Schönborn che partecipò al Conclave del 2005 spiegò che "la scelta del nome ci ha sorpreso tutti, non ce lo aspettavamo". Una dichiarazione significativa se si pensa che arriva da un prelato conoscitore di Ratzinger dai primi anni Settanta essendo stato suo allievo. Oltre ad essere stato uno dei pochi ad aver dato del "tu" per tutta la vita a Benedetto XVI, Schönborn fu determinante nel convincerlo ad accettare l'elezione visto che - come rivelato contro il parere del diretto interessato da Georg Gänswein - fu lui a scrivergli una lettera al termine della messa funebre di Giovanni Paolo II che lo esortava: "non rifiutarti!".

Le motivazioni

Già ai confratelli cardinali, il neoeletto Ratzinger spiegò quella scelta dicendo di voler riscattare in qualche modo Benedetto XV che era stato un Papa della pace nei tempi dolorosi della prima guerra mondiale ma non aveva visto riconosciuti i suoi sforzi nonostante si fosse poi rivelato profetico. Delle ragioni della scelta parlò poi apertamente ai fedeli nell'udienza generale del 27 aprile 2005 quando disse di essersi voluto chiamare così per riallacciarsi "idealmente al venerato Pontefice Benedetto XV, che ha guidato la Chiesa in un periodo travagliato a causa del primo conflitto mondiale". Definì il suo predecessore morto nel 1922 un "coraggioso e autentico profeta di pace" che "si adoperò con strenuo coraggio dapprima per evitare il dramma della guerra e poi per limitarne le conseguenze nefaste". L'altro riferimento fu san Benedetto da Norcia, patrono d'Europa e del monachesimo occidentale. Ratzinger disse ai fedeli che "la progressiva espansione dell’Ordine benedettino da lui fondato ha esercitato un influsso enorme nella diffusione del cristianesimo in tutto il Continente" ricordando la venerazione per il santo nella sua Baviera e ritenendolo "un fondamentale punto di riferimento per l’unità dell’Europa e un forte richiamo alle irrinunciabili radici cristiane della sua cultura e della sua civiltà".

Il cruccio dell'Europa

Nella scelta del nome Benedetto pesò fortemente la preoccupazione del tedesco Ratzinger per lo stato spirituale, culturale e politico della "sua" Europa. Pochi giorni prima della morte di Giovanni Paolo II, l'allora prefetto per la dottrina della fede si recò a Subiaco per la consegna del premio san Benedetto per la promozione della vita e della famiglia in Europa. Il discorso che pronunciò è una sorta di manifesto programmatico di quello che sarebbe stato poi il suo pontificato. "Ciò di cui abbiamo soprattutto bisogno in questo momento della storia sono uomini che, attraverso una fede illuminata e vissuta, rendano Dio credibile in questo mondo", disse il cardinale. La priorità data alla lotta contro la secolarizzazione e all'attribuzione della centralità a Dio nella società traspare in un altro passaggio di quel discorso: "Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto da Norcia, il quale, in un tempo di dissipazione e di decadenza, si profondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire alla luce, a ritornare e a fondare a Montecassino, la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si formò un mondo nuovo". La preoccupazione per le sorti dell'Europa segnò i principali interventi pubblici del cardinale Ratzinger a ridosso dell'elezione al soglio di Pietro. Un anno prima, parlando al Senato su invito dell'allora presidente Marcello Pera, il futuro Benedetto XVI denunciò l'"interiore venir meno delle forze spirituali portanti" del Vecchio Continente. Ai legislatori ricordò che "l'Europa non sarebbe più Europa, se questa cellula fondamentale del suo edificio sociale scomparisse o venisse essenzialmente cambiata". Il cardinale disse anche che "c'è qui un odio di sè dell'Occidente che è strano e che si può considerare solo come qualcosa di patologico".

Nella scelta del nome Benedetto c'era tutta la volontà del nuovo Papa di mostrare il suo amore per il Vecchio Continente il suo amore e il tentativo di dare una scossa ad una deriva che riteneva fortemente negativa. Intenzioni poi mantenute con l'azione del suo pontificato.

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