Milano - E' andato giù vent'anni fa. Picconata dopo picconata. Quel Muro, costruito nel 1961 per dividere la Germania Ovest dalla Germania Est, Berlino Ovest da Berlino Est, era più di un simbolo. Guerra fredda e rappresentazione materiale della distanza tra i due blocchi. Separati e contrapposti. Barriera invalicabile, cemento armato altro tre metri, il cuore della Cortina di ferro che correva lungo il confine tra i Paesi dei due schieramenti. Il crollo del Muro, la fine dei regimi comunisti, lo sciogliersi al sole della Guerra fredda furono anticipati nell'agosto dello stesso anno dallo smantellamento della Cortina da parte del governo di Budapest. Tutti guardavano a Gobarciov, Mosca non reagì. E fu il principio della fine di un'epoca e l'inizio di un'altra. La nostra. Quella della globalizzazione e degli spostamenti senza frontiere. Ma questa è un'altra storia.
In memoria del muro Ha cominciato Bono. Concerto con gli U2 alla Porta di Brandeburgo. Doveva essere in ricordo della caduta del Muro. Sarà ricordato per la creazione di un muro, di metallo. Per impedire di sentire il concerto a chi non aveva pagato il biglietto. Eventi e happening si susseguiranno per giorni. Anche in Italia c'è chi si è mosso. Due equipaggi muniti di telecamera, macchina fotografica, recorder e tavole da disegno si sono dati appuntamento a Berlino, e da qui sono partiti in direzioni opposte: il primo, diretto a nord, ha viaggiato in Germania, Polonia, Estonia, Lettonia, Litania e Russia, mentre il secondo, diretto a sud, ha toccato Repubblica Ceca, Ungheria, Romania e Bulgaria. Lungo tutto il percorso della Cortina di ferro.
Il progetto Iron Curtain Dopo tre settimane di viaggio gli equipaggi sono rientrati alla base con decine di interviste a scrittori, politici, musicisti, sportivi, fotografi, dissidenti e gente comune, la cui vita è radicalmente cambiata con la caduta del muro di Berlino. L'insieme delle storie forma un affresco intergenerazione che celebra la forza degli ideali, ma anche racconta il naufragio dei sogni a contatto con i nuovi stili di vita occidentali. Il risultato è un sito navigabile e fortemente interattivo, all'interno del quale sono racchiusi 35 mini film, della durata variabile di 2-10 minuti. Seguendo i punti dell'itinerario lungo una mappa della vecchia Europa, l'utente può scoprire le tappe del viaggio, leggere schede informative, ascoltare documenti sonori dell'epoca, ripercorrendo i sogni e le vite di decine di personaggi nati all’ombra della Cortina. Lo stile della narrazione è inedito, e fonde video, fotografia, fumetto, animazione, grafica e musica.
Gli autori Il progetto è coordinato dal giornalista di Peace Reporter Angelo Miotto. Il team produttivo è composto dal regista Matteo Scanni; dai fotografi di Prospekt, Samuele Pellecchia e Massimo Sciacca; dai giornalisti di Peace Reporter, Luca Galassi e Nicola Sessa e dall'illustratore Davide Toffolo per Becco Giallo. Il progetto è stato selezionato al Festival Visa Pour l'Image di Perpignan come uno dei nove migliori web documentari a livello mondiale; dal Festival Europeen des Quatre Ecrans del Centre Pompidou di Parigi e dal prestigioso Idfa - International Documentare Film Festival di Amsterdam, dove è attualmente tra i finalisti.
Gli appuntamenti Per sole 48 ore (oggi e domani) l'esclusivo documento giornalistico multimediale prodotto da PeaceReporter, Prospekt, On/off e Becco Giallo sarà disponibile online grazie a una prestigiosa rete di testate internazionali – tra cui il Giornale - che linkano The Iron Curtain Diaries 1989-2009 all'indirizzo www.theironcurtaindiares.org. Inoltre, sempre oggi, Bonsai Tv trasmetterà in esclusiva televisiva a partire dalle ore 22, 40 video storie contenute in 'The Iron Curtain Diaries 1989-2009', sottotitolate in italiano. La trasmissione sarà replicata anche il 16, il 23 e il 30 novembre.
Le storie Da Paul Kalkbrenner deejay di grido delle notti di Berlino; a Alisa Resnik, fotografa ebrea russa; da Andrea Dresen, regista tedesco premiato a Cannes; a Lazlo Nagy, organizzatore del pic-nic paneuropeo di Sopron, l'evento che ha anticipato di qualche mese la caduta del muro di Berlino; allo scrittore berlinese, Ingo Schulze, giudicato dal New York Times uno dei
primi dieci autori del nuovo millennio. Quaranta storie che formano un grande affresco intergenerazionale che celebra la forza degli ideali ma anche il naufragio dei sogni a contatto con i nuovi stili di vita occidentali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.