Il 24 il nuovo Contratto con gli italiani

Il premier firmerà gli impegni elettorali come nel 2001. Vito: «Siamo a buon punto, ci saranno alcune novità»

Antonio Signorini

nostro inviato a Roccaraso (L’Aquila)

Un esperimento che ha funzionato e va ripetuto, ma anche un esempio che l’opposizione dovrebbe seguire. È ufficiale: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sottoporrà agli italiani un altro «contratto» come quello che nel 2001 firmò in diretta televisiva durante una puntata di Porta a Porta e che gli elettori sottoscrissero a loro volta, facendo vincere la Casa delle libertà.
Anche quello del 2006 indicherà in modo sintetico gli obiettivi e i punti del programma sui quali la coalizione si impegna. Sarà presentato il 24 febbraio subito dopo il deposito dei simboli di partito che verranno stampati nelle schede alle elezioni del 9 aprile.
A dare la notizia è stato il capogruppo di Forza Italia alla Camera Elio Vito dal palco di Neveazzurra, manifestazione di partito organizzata da Sabatino Aracu, nel corso di un dibattito al quale ha partecipato anche il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Andrea Pastore.
«Ci saranno delle novità», ha assicurato Vito senza entrare nel merito. «Siamo a buon punto, ci sta lavorando il ministro Giulio Tremonti e altri amici ovviamente sotto la supervisione del presidente Berlusconi».
Sarà presentato un documento unico e non diversi contratti, come era stato ipotizzato nelle settimane scorse dallo stesso premier che aveva parlato di patti separati per i giovani, le donne e gli anziani. È prevalsa quindi l’idea di puntare su una formula che ha già funzionato. E che gli azzurri non considerano propaganda elettorale. «È un modo nuovo di fare politica, impegnando la coalizione sull’ottenimento di risultati concreti. È il segno di una nuova moralità politica che anche il centrosinistra – sostiene Vito - dovrebbe seguire indicando concretamente gli obiettivi che intende perseguire».
Ma l’esponente azzurro non crede più di tanto ad un contratto stilato dall’Unione e sottoposto agli italiani. Nei giorni scorsi il leader dei Ds Piero Fassino ha parlato di un «Patto con gli elettori», ma Vito dubita che il centrosinistra riesca a trovare un minimo comun denominatore.
«Come fanno ad avere un programma delle forze così diverse tra di loro che contengono ancora delle persone che si richiamano ai principi dell'ideologia comunista?», si domanda.
Chi nell’Unione crede a «principi più moderati» non potrà mai andare d'accordo con chi «vuole l'abbattimento della proprietà privata con la confisca delle case».


Venerdì, sempre dalla kermesse azzurra sui monti abruzzesi, il presidente dei senatori di Forza Italia Renato Schifani ha assicurato che il centrodestra presenterà anche un programma dettagliato. Una parte dovrebbe essere comune, ma i singoli partiti – che quest’anno sono alle prese con il sistema elettorale proporzionale – si sono riservati di presentare anche delle proposte proprie.

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