«Di giorno ci sono il 30% in più di vigili in strada e di sera il 10-15%, andremo avanti, un po' di fatti inizio a vederne» sostiene Beppe Sala. Che al nono anno alla guida della città rivendica: «Da noi non c'è buonismo, mi sfilo dal clichè del sindaco di sinistra, ma togliamoci dalla testa che la repressione sia sufficiente. Se non si fa integrazione è una battaglia persa». Che per l'ultima fase del mandato Sala voglia dare una sterzata sul tema sicurezza, su cui è stato ripetutamente attaccato e su cui i giocherà gran parte della prossima campagna elettorale, lo dimostrano altri due passaggi della suo intervento ieri a Rtl 102.5: «Stiamo facendo i pattuglioni serali in singoli quadranti della città, ci sono andato anch'io una volta al Corvetto e venerdì scorso in piazzale Loreto. Credo che vedremo i risultati, è un deterrente forte. La gente vuole vedere le forze dell'ordine in giro e ha ragione, bisogna lavorare tutti insieme alle altre forze di polizia». Meglio tardi che mai. Una strategia che l'ex vicesindaco di centrodestra Riccardo De Corato ha sempre rivendicato con orgoglio. La sinistra più allergica alle divise ha sempre protestato contro la «militarizzazione» della città. Tant'è, è un effetto positivo della svolta centrista di Sala. Assicura che con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi «la collaborazione c'è eccome, si lavora insieme e viene spesso a Milano. Ma è la politica che non funziona a volte perchè c'è sempre la ricerca del consenso». Servono «più controlli anche in metropolitana» ma «da qua alla crociata contro Atm che qualcuno fa, anche no. Non è vero che la sera è una terra di nessuno». Anche dopo le violenze di capodanno in Duomo o la rivolta al Corvetto Sala sostiene che «l'immigrazione non è un'emergenza. Va gestita, è inevitabile, ma da questo a dire che l'illegalità sia permessa questa è un'altra storia. A Milano abbiamo il 21% di residenti non italiani di origine. Ai milanesi dico, fa comodo avere chi ti porta da mangiare la sera o chi si prende cura degli anziani. Matteo Salvini diceva manderemo a casa 600mila irregolarì, e la gente ci credeva e poi lo votava, ma l'Italia ne manda a casa 5mila all'anno di cui 500 a Milano, il 10%. E il questore mi segnala che ogni 10 arresti uno passa una notte in prigione, mi terrorizza che ci sia un senso di impunità».
Con il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Salvini «ci punzecchiamo, ognuno fa la propria parte ma non porto
rancore nei confronti di nessuno» afferma Sala, che torna però alla carica sulla richiesta di «mettere autovelox su qualche strada scolastica a 30 all'ora», il Codice della strada vieta la rilevazione sotto i 50 all'ora.
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