Tra gli innumerevoli vantaggi di essere un re c'è anche quello che il contratto di lavoro è davvero a tempo indeterminato. Nessuno può essere licenziato. Lo svantaggio e che ti tocca lavorare tutta la vita, anche quando hai 92 anni. Prendiamo Elisabetta II, regina d'Inghilterra: ha, appunto, 92 anni e continua a lavorare (concetto meno vacuo per una regina di quanto si potrebbe pensare). Certo, potrebbe licenziarsi, cioè abdicare, ma il suo successore sarebbe il primogenito Carlo, quindi preferisce tenere duro.
Nella famiglia reale britannica, comunque, anche data l'età, non è Elisabetta quella che lavora di più, ma è Anna, la secondogenita di Elisabetta, che lavora 195 giorni l'anno. Non è poco, in confronto a quanto si danno da fare i parenti, però 195 giorni l'anno assomiglia più ad un part time rinforzato che a un contratto a tempo pieno. Però, a dire la verità, nessuno nella famiglia reale britannica s'ammazza dalla fatica. Il secondo più produttivo è, infatti Carlo, l'eterno erede al trono, che lavora 177 giorni l'anno seguito dal fratello Andrea con 146. Tanti, considerando che è il settimo in linea di successione alla madre Elisabetta e che, quindi, il trono non lo vedrà mai. Encomiabile senso del dovere. Poi viene Edoardo, il più piccolo dei 4 figli di Elisabetta che ogni anno ha 130 giorni in media impegnati dal lavoro. La cosa straordinaria è che, considerati i suoi 92 anni, Elisabetta, ogni anno, lavora poco meno di Edoardo che di anni ne ha 54, ovvero 123 giorni.
Ora: il punto è stabilire che cosa significa «lavorare» per un membro di una famiglia reale. «Lavorare» significa fare qualcosa che dipende direttamente dallo status che si possiede. C'è un'importante differenza, quindi, tra «lavorare» e «essere impegnati». Una partita a golf, ad esempio, non è lavorare, ma è essere impegnati. L'inaugurazione di una scuola, invece, è lavorare. Abbiamo visto quanti giorni lavorano i membri della famiglia reale, adesso vediamo gli impegni calcolati in numero e non i giorni. Al primo posto c'è Carlo: ogni anno ha 550 impegni. A voler essere ineleganti si potrebbe dire che il membro della famiglia reale inglese che è secondo in classifica per tagli di nastri è primo in classifica per partite di golf. Ma, appunto, sarebbe essere ineleganti. Il secondo membro con più impegni è la sorella Anna con 541, una delle figure meno indagate della famiglia reale, ma interessantissima: sportiva (ha partecipato alle Olimpiadi, è cavallerizza), instancabile promotrice di enti di beneficenza, due matrimoni, due figli (dal primo) e un carattere fortissimo. Segue il fratello Andrea a l'instancabile Elisabetta II e, dopo di lei, il figlio Edoardo. Al sesto posto, con 227 impegni in un anno, c'è Camilla, la seconda moglie di Carlo, il cui attivismo (che, come vedremo, non è premiato dalla popolarità) è giustificato dal numero di titoli che le sono stati attribuiti in seguito al secondo matrimonio: duchessa di Cornovaglia, duchessa di Rothesay, contessa di Chester e baronessa di Renfrew. Il membro della famiglia che conduce la vita più tranquilla è Alexandra, figlia di Giorgio, duca di Kent e, per questo, cugina della regina. Anche per via del fatto che è 52esima in linea di successione, i suoi impegni sono soltanto 70 e non è nella classifica dei primi 10 membri della famiglia reale per giorni lavorati.
Il numero di giorni lavorati e il numero di impegni in un anno non sono direttamente proporzionali al consenso. Il membro della famiglia reale più amato, sia in patria che all'estero, è, infatti, Harry, secondogenito di Carlo e della prima moglie Diana. Nel mondo è amato quanto la nonna, Elisabetta II, ma in patria ha un indice di popolarità superiore di 10 punti pur lavorando solo 106 giorni l'anno e avendo solo 191 impegni. Popolarissimo è anche Williams, primogenito di Carlo e Diana (e quindi secondo, dopo il padre, nella linea di successione), seguito a ruota dalla moglie Kate. Nonostante gli sforzi e il suo indiscutibile attivismo Camilla è ultima nella classifica della popolarità. Nessuno è in grado di batterla per antipatia.
Quindi: lavoro, impegni, popolarità. Cosa manca? Ah, sì... i soldi. La famiglia reale britannica non è ricca. Certo non è povera, ma in confronto con le altre teste coronate europee non si può dire che navighi nell'oro come fa, ad esempio, il principe Hans-Adam II del Liechtenstein che ha un patrimonio personale di 6.800 milioni di euro.
Meglio di Elisabetta II se la passa anche il principe Alberto di Monaco con i suoi 900 milioni di euro. Elisabetta ha un patrimonio di 460 milioni. Pochi. Pochissimi considerando l'età, gli impegni e i giorni lavorati. D'altra parte quello di regnante è un lavoro duro, ma qualcuno dovrà pur farlo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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