da Roma
Sulla vicenda Abu Omar il governo si scopre in un vespaio. Ad attaccarlo, per laccusa alla Procura di Milano di aver violato il segreto di Stato e per la mancata richiesta di estradizione dei 26 007 della Cia indagati per il rapimento dellimam, è il ministro Antonio Di Pietro, esponenti dellUnione come il diessino Cesare Salvi e i vertici dellAnm e della corrente di sinistra delle toghe Movimento per la Giustizia, pronti a difendere i colleghi milanesi.
Ieri alla Corte Costituzionale è arrivato il ricorso dellesecutivo per conflitto dattribuzioni nei confronti dei pm Ferdinando Pomarici e Armando Spataro, preannunciato dal vicepremier Francesco Rutelli alla Camera. E oggi il gup deciderà a Milano sul rinvio a giudizio dei 32 imputati, a cominciare dallex direttore del Sismi, Niccolò Pollari.
DallIndia Prodi conferma che sul caso manterrà la linea del governo precedente, provocando lironico commento dellex Guardasigilli, Roberto Castelli, tanto criticato dalla sinistra in passato. Su estradizione degli agenti Cia e segreto di Stato, il premier dice che «esistono regole e finché il Parlamento non le modifica, il governo è tenuto a rispettarle. Per il futuro possono essere modificate». Ma ora, questo è il «dovere» del premier.
Il primo ad attaccare è il titolare alle Infrastrutture, sempre da New Delhi. «Sbagliava il governo Berlusconi e sbaglia il governo attuale», sullestradizione. LItalia è «già in ritardo» rispetto alla richiesta della Procura e ciò allunga unombra di «connivenza e copertura ad operazioni illegali». Il ministro difende gli ex colleghi pm, dicendo che Rutelli «parla a titolo personale» quando li accusa di aver «bruciato» 85 agenti del Sismi. E poi: «Sono incavolato nero con lui». Lex pm è scatenato e nella foga inciampa in una gaffe. Dichiara che «gli agenti non possono comportarsi come una banda di sardi, sequestrando persone». Apriti cielo. Protesta Cossiga, sindigna Cicu (Fi), si scandalizza il governatore della Sardegna Soru. Tutti pretendono che il ministro chieda scusa ma lui abbozza: «Sono stato strumentalizzato».
Tornando alla rissa tutta interna alla sinistra, di fronte alle critiche Rutelli precisa che alla Camera non ha fatto che leggere il documento preparatogli dal ministero della Giustizia e da Palazzo Chigi. Insomma, i giudizi non sono suoi. E laltro vicepremier, Massimo DAlema, spiega che il governo ricorre alla Consulta per «un atto dovuto e per una doverosa difesa del principio del segreto di Stato, strumento di sicurezza», non per polemica con i pm di Milano. Ma ormai, le toghe sono scatenate.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.