Addio al platano di "Giannasi". E 20mila firme per il glicine

L'abbattimento era stato deciso dal Comune qualche settimana fa a causa di un'ampia necrosi nella parte del fusto e infezioni. Non erano possibili interventi conservativi. Ma non sono mancate le polemiche

Addio al platano di "Giannasi". E 20mila firme per il glicine

C'era anche Doriano Giannasi, il titolare dell'omonima polleria che aveva scritto un messaggio sul platano malato, ad assistere ieri mattina al taglio dell'albero-simbolo di piazza Buozzi, zona corso Lodi. Ed era diventato noto ormai «il platano di Giannasi», l'abbattimento era stato deciso dal Comune qualche settimana fa poi, di fronte alle polemiche, c'è stato un surplus di analisi per valutare se fosse possibile allungargli la fine. Niente da fare. L'ultima relazione agronomica, come ha riferito sui social l'assessore al Verde Elena Grandi due giorni fa, ne ha decretato la fine: presentava «un' ampia necrosi nella parte del fusto e infezioni» e, dalle analisi, precedute da altre tre perizie nei mesi scorsi, era emerso che non erano possibili interventi conservativi. L'area è stata transennata e l'intervento ieri mattina è iniziato presto, in molti si sono fermati ad assistere al taglio.

Ma le «grane green» per il sindaco Beppe Sala non sono finite. Ieri sera ha già raggiunto quasi 20mila firme on line la petizione lanciata dai comitati per salvare quattro grandi tigli pluridecennali e il glicine storico del Circolo degli Ex Combattenti di piazza Baiamonti che rischiano di essere abbattuti tra poco più di un mese.

Il progetto definitivo della seconda piramide di piazza Baiamonti, futuro Museo nazionale della Resistenza, sacrificherà il verde. Si è già schierata contro una fronda bipartisan che va dal capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi al capogruppo e consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico e Gianluca Comazzi.

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