Aeroporti nel caos per lo sciopero di 4 ore

Aeroporti in ginocchio e passeggeri esasperati. Questo lo scenario nei principali scali italiani nella mattinata e fino a metà pomeriggio di ieri a causa dello sciopero di 4 ore dei controllori di volo Enav. La protesta bollata come illegittima da Enav, si è svolta dalle 12 alle 16 e ha provocato la cancellazione di molti voli, in particolare a Fiumicino e Malpensa. Le adesioni all’agitazione, proclamata per avere garanzie sugli schieramenti operativi e su come, quanto e in quanti si debba lavorare negli aeroporti e nei centri di controllo, sono state più del 50 per cento. Migliaia di passeggeri sono così rimasti a terra (anche se Alitalia già ieri aveva annunciato la cancellazione di 196 voli) e non sono mancate manifestazioni di rabbia e proteste. A Malpensa sono stati cancellati 58 voli di cui 52 Alitalia e sei di compagnie straniere) e a Linate 17 (di cui 9 Alitalia). I disagi, durante le quattro ore di astensione dal lavoro, hanno colpito soprattutto i passeggeri in transito, che non erano informati dello sciopero. Qualcuno è riuscito a organizzarsi e a prendere un aereo anticipando la partenza ma alla fine è risultato elevato il numero di coloro che sono rimasti a terra.
Durissima la reazione del segretario della Fit Cisl Dario Balotta che ha accusato Alitalia di aver cancellato un numero di voli eccessivo rispetto all’entità dello sciopero: «Non c’è - afferma -, proporzione tra l’entità dello sciopero e il numero dei voli cancellati preventivamente da Alitalia.

Ogni occasione è buona per ridurre i voli ed evitare di moltiplicare le perdite della compagnia di bandiera. Le altre spostano i voli, Alitalia li cancella. Per la compagnia italiana, è urgente un matrimonio strutturale con Air France e il posizionamento di aerei ed equipaggi nel ricco mercato di Malpensa».

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