Adesso non si scherza più. O meglio si scherza con il fuoco. La pubblicazione, prevista per oggi, del rapporto dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica sul nucleare iraniano porta il mondo ad un passo dalla guerra con Teheran. Il timore che la Repubblica Islamica sia vicina alla costruzione del primo ordigno atomico rischia d'innescare l'azione d'Israele, Stati Uniti e Gran Bretagna. Ma una guerra all'Iran non sarebbe né facile, né breve, né esente da rischi e costi per l'Italia. Ecco dieci ragioni per cui quella guerra fa molta più paura di quelle combattute in Afghanistan, Libia, Iraq o Kosovo.
A L'Italia è un paese della Nato e la base di Decimomannu in Sardegna è stata usata dagli aerei israeliani per addestrarsi al blitz. Una rappresaglia iraniana potrebbe colpire le nostre basi in Afghanistan occidentale, situate a pochi chilometri dal confine iraniano.
B Un blitz israeliano scatenerebbe la reazione delle milizie sciite di Hezbollah che colpirebbero con i loro missili lo stato israeliano. I nostri 1500 soldati impegnati come caschi blu nella missione Unifil e schierati lungo il confine meridionale del Libano si ritroverebbero tra l'incudine ed il martello.
C Nel 2010 le nostre aziende hanno esportato in Iran beni per 2.059 milioni di euro, cioè oltre due miliardi di euro. Un conflitto azzererebbe quelle entrate.
D L'azione destabilizzante delle milizie sciite filo iraniane sul fronte iracheno metterebbe a rischio gli investimenti realizzati dall'Eni nella provincia di Bassora dove la nostra compagnia ha vinto le commesse per lo sviluppo dei giganteschi pozzi di Rumaila e Zubair destinati a rimpiazzare proprio le importazioni di petrolio iraniano.
E Un singolo blitz, simile a quello con cui Israele distrusse nel 1981 il reattore nucleare iracheno di Osirak e nel settembre 2007 un impianto nucleare siriano, non sarebbe sufficiente. In Iran esistono oggi almeno 20 siti nucleari conosciuti, senza contare quelli sfuggiti all'Aiea e ai servizi segreti occidentali. Alcuni laboratori bunker per l'arricchimento dell'uranio, come quelli costruiti a 90 metri di profondità nel cuore di una montagna intorno a Qom, sono praticamente inattaccabili. A meno di non usare testate nucleari.
F L'immediata reazione messa a segno dagli alleati dell'Iran allargherebbe il conflitto rendendolo incontrollabile. I missili di Hamas ed Hezbollah colpirebbero Israele da sud e nord. Le milizie sciite destabilizzerebbero l'Iraq. La Siria, seppur minacciata da una rivolta interna, farebbe la sua parte di alleato di Teheran minacciando i confini turchi, giordani e iracheni. Al Qud, la brigata dei pasdaran specializzata nelle missioni oltreconfine attiverebbe le sue cellule in tutti i paesi alleati d'Israele e Stati Uniti.
G La guerra paralizzerebbe il Medio Oriente rendendo problematici i rifornimenti energetici. Il traffico navale nel Golfo Persico sarebbe minacciato dai barchini dei Guardiani della Rivoluzione. Il Bahrain, sede della base navale della Quinta flotta e di un comando strategico statunitense dovrebbe fare i conti con la rivolta della maggioranza sciita manovrata da Teheran. E anche l'Arabia Saudita dovrebbe misurarsi con i rischi di una sollevazione delle minoranze sciite.
H Lo scontro con Teheran non avrebbe la legittimazione dell'Onu. La Russia appaltatrice della centrale nucleare iraniana di Busher e la Cina grande importatrice di greggio iraniano imporrebbero il veto. L'occidente si misurerebbe con un'opinione pubblica poco disposta, dopo l'esperienza irachena, a credere alle rivelazioni sulle armi di distruzioni di massa.
I Per abbattere Gheddafi con la sola forza aerea la Nato ha impiegato 5 mesi Piegare un paese di 75 milioni di abitanti grande 5 volte l'Italia senza un intervento di terra richiederà molto più tempo. L'attacco esterno rafforzerebbe il tradizionale nazionalismo, come dimostrò negli anni 80 la guerra innescata dall'Iraq.
J Gli Stati Uniti ed i loro alleati già provati dalla crisi economica e dal costo dell'impegno in Iraq ed Afghanistan uscirebbero ulteriormente provati mentre la Cina amplierebbe la propria potenza economica.
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