Kabul - Sono stati fermati, con l'accusa di far parte di un complotto per realizzare attacchi suicidi e uccidere il governatore della provincia di Helmand, tre italiani e sei afghani arrestati dalle forze di sicurezza afghane e da uomini della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) a Laskargah, nella provincia meridionale afghana di Helmand. Lo ha fatto sapere il portavoce provinciale, Daud Ahmadi.
L'ospedale I tre lavoravano per l'ospedale di Emergency e la cospirazione - secondo quanto riferito da Ahmadi - riguardava "una possibile visita futura del governatore Gulab Mangal all'ospedale di Laskargah". Secondo il portavoce, i nove avevano contatti con la leadership dei talebani che avrebbero pagato una forte somma per portare a buon fine il progetto. "Il gruppo - ha precisato - aveva riscosso 500.000 dollari".
Chi sono i tre italiani Sono l'infermiere Matteo Dell'Aira, coordinatore medico dell'ospedale, il chirurgo bresciano Marco Garatti e Matteo Pagani, tecnico addetto alla logistica. Dell'Aira lavora per Emergency da molti anni ed era partito per l'Afghanistan a gennaio.
Strada: "Testimoni scomodi" "È la solita storia: Emergency in Afghanistan, e soprattutto in quella regione, è un testimone scomodo di quanto fanno le forze di occupazione e una specie di governo ai danni della popolazione" denuncia Gino Strada, fondatore dell'associazione umanitaria.
Emergency accusa l'Isaf Emergency smentisce "in modo assoluto" che l'Isaf non abbia partecipato all'operazione. "Lo sappiamo per certo - ha detto il responsabile della comunicazione Maso Notarianni - nell'ospedale sono entrati uomini della National Security mentre uomini dell'Isaf sono rimasti fuori. E ne siamo anche certi perché al telefono di uno dei nostri ha risposto una persona che si è qualificata come un ufficiale dell'Isaf". In queste ore, Emergency sta cercando notizie e spiegazioni dalle autorità di Kabul dell'arresto dei suoi operatori mentre in Italia sono in corso contatti con il governo italiano.
L'obiettivo I medici fermati avrebbero pianificato "degli attentati a Lashkar Gah e il loro primo bersaglio ero io", ha detto il governatore di Hemland Gulab Mangal nel corso di una conferenza stampa. Il piano sarebbe stato finanziato da talebani afghani presenti in Pakistan e, secondo Mangal, nel corso dell'operazione sono stati scoperti cinque fucili, nove granate e munizioni varie.
Frattini segue sviluppi Il ministro degli Esteri Franco Frattini segue, in contatto con le autorità locali, gli sviluppi della vicenda. In attesa di poter conoscere la dinamica dell'episodio e le motivazioni dei fermi il Governo italiano, si legge in una nota, "ribadisce la linea di assoluto rigore contro qualsiasi attività di sostegno diretto o indiretto al terrorismo sia in Afghanistan così come altrove.
La Farnesina riconferma il suo più alto riconoscimento al personale civile e militare impegnato in Afghanistan per le attività di pace. La Farnesina precisa anche che "i medici italiani in stato di fermo lavoravano in una struttura umanitaria non riconducibile né direttamente né indirettamente alle attività finanziate dalla cooperazione italiana".
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