Erano le 7:30 quando, da Siculiana, è scattato l’allarme: un gruppo di migranti, inizialmente composto da almeno 150 persone, ha scavalcato le recinzioni dell’Hotel Villa Sikania e si è riversato lungo la SS 115, una delle principali arterie della provincia di Agrigento, la quale mette in collegamento la città dei templi con Sciacca ed il trapanese.
Il Villa Sikania è l’ex struttura alberghiera diventata nota per essere stata convertita, nel 2013, in centro di prima accoglienza: situata alle porte di Siculiana, nel corso di questi anni non ha mai mancato di far discutere e, proprio nello scorso mese di dicembre, la cittadinanza del piccolo paese dell’hinterland agrigentino è scesa in piazza per chiederne la chiusura.
I migranti hanno occupato la SS 115, costringendo dunque alla chiusura del traffico in piena ora di punta, quando studenti e pendolari percorrono l'importante statale per raggiungere le proprie sedi scolastiche e di lavoro; non sono dunque mancati i disagi, con automobilisti ed autotrasportatori costretti a passare dal centro di Siculiana e con la zona costiera della provincia di Agrigento, di fatto, quasi tagliata in due per diverse ore (Guarda la gallery).
La protesta è stata posta in essere per richiedere lo spostamento dal Villa Sikania; a far propendere i migranti ad occupare la statale, sarebbero stati infatti i tanti giorni di attesa per ottenere i documenti ed il via libera per essere trasferiti in altre strutture tanto siciliane quanto, soprattutto, del resto d’Italia. L’obiettivo di chi viene trattenuto nei centri di prima accoglienza della provincia di Agrigento, è senza dubbio quello di raggiungere il nord Italia oppure altri parenti già stabilitisi in altri paesi d’Europa, Francia e Germania su tutti.
Al di là dei disagi, non si sono però registrate situazioni di estrema tensione: dopo il blocco del traffico operato da un primo folto gruppo di ospiti del Villa Sikania, sul posto sono giunte le volanti della Polizia le quali hanno isolato il tratto di statale occupato ed hanno mantenuto sotto controllo la situazione.
Dopo pochi minuti, in tanti sono rientrati nella struttura anche grazie alla mediazione di alcuni operatori culturali; i più restii a guadagnare nuovamente l’ingresso del Villa Sikania, sono rimasti al centro della carreggiata guardati a vista dai poliziotti: prima erano un ventina, poi minuto dopo minuto il gruppo si è assottigliato ed alla fine ai bordi della statale sono rimasti in cinque, circostanza questa che ha permesso un lento ritorno alla normalità della circolazione stradale.
Per fortuna quindi la protesta non è degenerata, pur tuttavia il blocco della statale preoccupa e non poco sia i cittadini di Siculiana che quelli dei comuni vicini; spesso, specialmente in estate quando in questo territorio si assiste al fenomeno degli sbarchi fantasma, è possibile notare sia di giorno che di notte diversi gruppi di migranti che, rigorosamente a piedi, percorrono la SS 115 in direzione Agrigento, mai però si era verificato un vero e proprio blocco. Il timore è quello che, nel caso in cui prenda piede altre volte una simile modalità di protesta tra gli ospiti del Villa Sikania, la zona costiera della provincia agrigentina potrebbe ritrovarsi più volte sotto lo spettro di situazioni analoghe a quelle vissute in questo lunedì mattina.
Intanto a Siculiana si torna a chiedere maggiore chiarezza e sicurezza:
dopo la manifestazione di dicembre non sembra essere cambiato molto, nel paese i cittadini rinnovano i propri dubbi circa l’opportunità di mantenere un centro di prima accoglienza a ridosso del centro urbano e della SS 115.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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