Si è alzata da 38 a 42 anni l'eta media delle nuove diagnosi di Aids in Liguria. La fascia di età più interessata risulta compresa tra i 35 e i 44 anni (34,3 per cento), alla quale segue la fascia tra i 25 e i 34 anni (27,2 per cento), seguono poi le classi dai 45 ai 54 anni (19 per cento) ed infine gli over 55 (11,8 per cento). Sono queste alcune indicazioni del report annuale 2009 sull'Aids, redatte dal dipartimento salute della Regione Liguria e presentate oggi dall'assessore regionale Claudio Montaldo, da Giancarlo Icardi, responsabile dell'Istituto Igiene dell'Università di Genova, da Giovanni Cassola, dirigente del settore malattie infettive dell'ospedale Galliera di Genova, da Anna Bussadori, del Coordinamento ligure persone sieropositive, e da Sergio Schiaffino, responsabile del Servizio Salute Mentale e Dipendenze della Regione Liguria.
Dai dati, ottenuti grazie al sistema di sorveglianza attivato dalla Regione Liguria nei centri clinici, si evidenzia l'aumento dell'età media al momento della segnalazione del caso di nuova diagnosi: si è infatti passati dai 38 ai 42 anni di età nel periodo 2001 - 2009, a conferma che la maggior parte dei soggetti arriva tardivamente alla diagnosi e a scoprire l'infezione, denotando una mancanza di percezione del rischio da parte della popolazione.
Dai dati emerge inoltre come il contagio da Hiv in Liguria interessi sempre di più le donne: nel 2002 infatti le nuove diagnosi riguardavano circa 1 donna ogni 4 uomini, mentre nel 2005 il rapporto è diventato circa di uno a due, anche se i casi tra le donne nel periodo 2006-2009 sono nuovamente scesi intorno al 25 per cento. La trasmissione eterosessuale nelle donne è presente in circa l'80 per cento delle nuove diagnosi a cui deve essere aggiunto un 4,2 per cento di donne che riferiscono di praticare la prostituzione, mentre la tossicodipendenza si attesta su valori intorno al 9 per cento. Il contagio per via sessuale è diventato prioritario anche negli uomini e costituisce il 77,5 per cento del totale delle nuove diagnosi; di questi, il 42,5 per cento risultano infetti per contatti eterosessuali, mentre l'altro 35 per cento è costituito da soggetti omosessuali o bisessuali. Gli italiani costituiscono il 76 per cento del totale delle nuove diagnosi e, per la maggior parte, arrivano ai centri clinici quando l'infezione è ancora senza sintomi, anche se il 21 per cento di questi casi si presenta in AIDS conclamato. Un fenomeno che non accenna a diminuire, a dimostrazione che spesso questi soggetti non hanno la percezione di aver tenuto comportamenti a rischio.
Alla luce dei dati si calcola che i casi di Aids in Liguria siano oltre duemila. Se a questi soggetti si aggiungono i pazienti viventi con Aids e coloro che sono contagiati senza saperlo, si stima che il numero dei soggetti affetti da Hiv/Aids in Liguria si aggiri intorno ai 4500-4800.
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