Alemanno commemora Angelo Mancia: «Un cuore d’oro»

«Ci sono dei nuovi elementi sui casi Di Nella e Verbano. Sono convinto che questi omicidi rientrino in una trama di odi, di faide che bisogna cogliere in termini unitari». Lo ha affermato ieri mattina il sindaco Gianni Alemanno a margine del ricordo di Angelo Mancia, l’esponente dell’MSI ucciso sotto la sua abitazione trent’anni fa.
Alemanno, che ha portato un ricordo personale deponendo una corona di fiori, ha poi aggiunto tornando a parlare dei 19 omicidi politici irrisolti della capitale «si dà una risposta ai casi impuniti se si vedono alla luce di un’inchiesta globale. Continuo a chiedere che ci sia un pool di magistrati e un’unica inchiesta su tutta Roma, perché 19 omicidi sono davvero troppi. Da parte della magistratura ci sono stati dei segnali di novità rispetto a questi due fascicoli specifici, quelli di Verbano e Di Nella, ma per quanto riguarda l’inchiesta unica non sappiamo ancora se la magistratura deciderà di unificare i due fascicoli e riaprire quelli chiusi».
«La cosa impressionante - ha proseguito il sindaco della capitale - è che, in particolare nel caso di Angelo Mancia, non c’è mai stata alcuna traccia di indagini, di interrogatori e non sono stati coinvolti i familiari. L’unico atto istruttorio che si conosce a oggi è una perquisizione a casa sua, come se si cercasse a casa della vittima una giustificazione del suo omicidio». Tesi confermata questa dalla sorella di Angelo, Francesca. «Non credo - ha detto - ci siano state delle indagini. Noi non siamo stati nemmeno contattati nè sentiti durante il processo».
Il primo cittadino ha sottolineato che «questo episodio rientra nel periodo degli anni di piombo in cui c’era anche grande indifferenza da parte delle istituzioni». E ha ricordato che anche i fratelli di Angelo sono stati ricevuti dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che «si è mosso con grandissima sollecitudine. E per questo lo ringrazio di cuore».


Alemanno ha infine ricordato personalmente Angelo Mancia «Lo ricordo, era un ragazzone, un leader naturale tra tutti i ragazzi di destra. Generosissimo e assolutamente coraggioso. Era uno che non si tirava mai indietro e ha sempre agito faccia al sole. Era una persona di grande entusiasmo, di grande umanità e di una generosità veramente eccezionale».

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