Alitalia, via al commissariamento: "Ricapitalizzazione impossibile"

I dipendenti dirottano la compagnia verso il fallimento. Per il momento i voli non si fermano. Ma il futuro di Alitalia è grigio

Alitalia, via al commissariamento: "Ricapitalizzazione impossibile"

All'indomani dello schianto, il consiglio di amministrazione dell'Alitalia si riunisce per dare il via al commissariamento della compagnia di bandiera. I vertici non hanno potuto fare altro che prendere atto "con rammarico" della decisione dei propri dipendenti di non approvare il piano di salvataggio firmato il 14 aprile tra l'azienda e le rappresentanze sindacali. L'approvazione avrebbe sbloccato un aumento di capitale da 2 miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza, che sarebbero stati utilizzati per il rilancio della Compagnia. Ma l'ennesimo veto sindacale, che ha spinto oltre 6mila dipendenti a votare "no" al referendum, rischia di causare il definitivo fallimento dell'Alitalia. Un fallimento che costerà ai contribuenti un altro miliardo di euro.

Il cda di Alitalia si riunisce a Fiumicino all'indomani della bocciatura del pre-accordo nel referendum del lavoratori. Il verbale d'intesa sul piano industriale raggiunto da sindacati e azienda il 14 aprile scorso è stato respinto nettamente: su un totale di 10.101 votanti, i "no" sono stati 6.816, pari a oltre il 67%, e i "sì" 3.206. Una vittoria-kamikaze che di fatto affossa il futuro della compagnia di bandiera. "A questo punto - fanno sapere da Palazzo Chigi - l'obiettivo del governo, in attesa di capire cosa decideranno gli attuali soci di Alitalia, sarà quello di ridurre al minimo i costi per i cittadini italiani e per i viaggiatori". Ma non sarà così facile. Per il momento il programma e l'operatività dei voli non subiranno al momento modifiche.

Il cda di Alitalia "ha convocato un'assemblea dei soci per il 27 aprile" al fine di deliberare sulle procedure di legge necessarie. Il verbale di intesa prevedeva 980 esuberi (contro i 1.338 chiesti inizialmente dall'azienda) e una riduzione della retribuzione del personale navigante dell'8% (contro il 24-30%), nonché interventi su altre voci della busta paga, sui riposi e sulla dimensione degli equipaggi di volo.

Gli azionisti da parte loro mettevano sul tavolo una ripatrimonializzazione di 2 miliardi. Adesso, con la bocciatura del piano di ristrutturazione, a rischiare sono tutti e i 12mila dipendenti della compagnia di bandiera.

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