Alitalia, i sindacati tornano alla carica

«Al governo la regia del negoziato». Guerra dei cieli su Volare

Alitalia, i sindacati tornano alla carica

da Milano

Rimangono sempre aperti i due fronti caldi di Alitalia, fronti dai quali, già nei prossimi giorni, si attendono novità e sviluppi. È ancora tutta aperta la partita per l’acquisizione di Volare Group, dove si fronteggiano a colpi di carte bollate e di ricorsi in tribunale, la compagnia di bandiera guidata da Giancarlo Cimoli ed Air One (gruppo Lufthansa). Così come è ancora tutta da giocare la partita con i sindacati sul nodo del riassetto societario: regge la «tregua armata» dopo gli incontri a Palazzo Chigi, ma il conto alla rovescia fatto scattare dai sindacati per una nuova convocazione è di fatto scaduto.
Dopo aver consegnato al governo, nella riunione del 1° febbraio, un «dossier» sulla situazione in cui versa Alitalia, i sindacati avevano chiesto un nuovo appuntamento nell’arco di una settimana-dieci giorni. E, calendario alla mano, la dead-line è ormai superata e la nuova data non è stata ancora fissata.
I sindacati, quindi, sono tornati alla carica. È necessario, dicono le cinque sigle, che la trattativa riprenda al più presto e che avvenga sotto la regia di Palazzo Chigi, considerando che quella è stata la sede dei più importanti accordi raggiunti sulla vertenza Alitalia e il trasporto aereo in generale. Una puntualizzazione, questa, non irrilevante visto che nell’ultimo incontro i sindacati hanno respinto la proposta di un trasferimento della vertenza al ministero del Welfare.
Si tratta ora di vedere quali saranno le mosse del governo nei prossimi giorni.

Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha rinnovato la disponibilità a convocare le parti: «Pur non avendo il mandato ufficiale a trattare la vicenda Alitalia da Palazzo Chigi, siamo pronti - ha ribadito Maroni - a convocare azienda e sindacati». E il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, ha riconfermato una convocazione «in tempi brevi» dopo aver ultimato l’esame del dossier sindacale. Il documento, ha detto, «è da valutare bene».

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